Un momento di riflessione e di preghiera interreligiosa per dire no ad ogni forma di terrorismo e di violenza. In concomitanza con l’iniziativa promossa dalla Cei e svolta nelle diverse chiese italiane per pregare insieme ai musulmani a favore della pace, anche la Cattedrale teramana ha aperto le sue porte alla comunità islamica presente in provincia per celebrare insieme un momento di fraternità.
Con il vescovo di Teramo Mons. Michele Seccia, anche l’imam Mustapha Batzani, rappresentante della comunità islamica abruzzese, da anni impegnato attivamente in favore dell’integrazione e del dialogo tra le due religioni.
“Rendici strumenti di pace”, ha detto durante la sua preghiera l’imam, chiedendo anche al “Signore nostro, Clemente e Misericordioso”, di fermare la mano degli uomini violenti, senza cuore, “accecati dall’inutile odio satanico”, “che hanno smarrito la tua strada, e che vanno spargendo sangue innocente, facendo del male a loro stessi e ai loro prossimi”.
Un messaggio chiaro di presa di distanza contro quanti “in nome di Dio” hanno compiuto e continuano a compiere atti crudeli, come l’ultima uccisione del sacerdote francese, e un gesto che vuole testimoniare, ancora una volta, la possibilità di “ritrovare la fraternità, l’amore, la giustizia, e l’unità sotto il tuo Nome e la tua Misericordia”.
Una preghiera, quella dell’imam, in cui si chiede di riuscire “a costruire ponti che avvicinano e uniscono e non muri che separano e dividono”, con l’illuminazione per comprendere il bene dal male.
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