Pescara. ‘Dovremmo iniziare a parlare di disastro’. E’ questo lo sconsolato commento del Forum Acqua sugli ultimi dati diffusi dall’ARTA per quanto riguarda la depurazione, numeri che evidenziano gravi criticità anche sui depuratori principali dei capoluoghi.
L’ARTA ha pubblicato sul suo sito web i dati relativi ai controlli sui depuratori per i mesi di aprile, maggio e giugno 2016, per le province di Pescara, Teramo e Chieti (http://www.artaabruzzo.it/scarichi.php?id_page=1).
La “novità”, se così vogliamo chiamarla, è che nello stesso trimestre i depuratori dei tre capoluoghi, che sono tra i principali impianti della regione, mostrano dati sconfortanti. A Chieti S. Martino, che anche nel recente passato aveva mostrato problemi, abbiamo addirittura il dato peggiore di tutti i controlli effettuati in Abruzzo nel trimestre per tutti i depuratori.
Ricordiamo che per il parametro Escherichia coli il limite consigliato dalla legge è 5.000 Ufc/100 ml.
‘A Pescara Via Raiale in due occasioni su quattro (il 7 aprile e il 5 maggio 2016) in cui è stato monitorato il parametro, il dato dell’Escherichia coli era di 100.000 Ufc/100 ml. A Chieti S. Martino addirittura si è arrivati alla stratosferica cifra di 7.000.000 Ufc/100 ml (1.400 volte il limite consigliato), il record del trimestre per tutti i controlli. Infine a Teramo Villa Pavone 91.000 Ufc/100 ml.
Dai centri medi e piccoli arrivano una valanga di dati negativi, soprattutto dalle provincie di Chieti e Pescara.
In Provincia di Chieti evidenziamo solo quelli che presentano valori oltre 1 milione Ufc/100 ml di Escherichia coli: Carunchio Fonte del Mastro con 5.100.000 Ufc/100 ml, Ortona Peticcio con 1.900.000 Ufc/100 ml, Ortona Ripari con 4.400.000 Ufc/100 ml, Pollutri Ranciara con 1.900.000 Ufc/100 ml. Superato il limite consigliato anche a Arielli S. Romano, Castelguidone Cannavino, Fraine Sabboni, Lentella Colle della Ruta, Monteodorisio-Gissi Valsinello e Vasto Punta Penna.
In Provincia di Pescara spiccano Loreto Aprutino Paterno e Pianella Castellana entrambi con 1.500.000 Ufc/100 ml, seguiti da Popoli Decontre con ben due prelievi, 1.200.000 Ufc/100 ml e 1.000.000 Ufc/100 ml. Sopra il limite dei 5.000 Ufc/100 ml anche Alanno Petricca, Cappelle Terrarossa, Collecorvino Case bruciate, Lettomanoppello Fosso gauterio e Manoppello Piano della Stazza.
In provincia di Teramo l’unico impianto ad andare oltre il milione per il parametro Escherichia coli è la fossa Imhoff di Morro d’Oro (case Di Bonaventura) con 3.500.000 Ufc/100 ml anche se il depuratore di Morro d’Oro Pagliare lo sfiora con 920.000 Ufc/100 ml.
Sopra le centomila Ufc/100 ml abbiamo depuratori importanti come Mosciano S. Angelo stazione con 340.000 Ufc/100 ml e Notaresco Zona industriale con 140.000 Ufc/100 ml. Segnaliamo con uno sforamento minore per Pineto Scerne, con 45.000 Ufc/100 ml, un depuratore molto importante data la vicinanza al mare. Altri limitati superamenti a Nereto Capoluogo (18.000 Ufc/100 ml) e Castellalto Villa parente (25.000 Ufc/100 ml)’, si legge in una nota del Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua.
‘E’ molto grave che anche i depuratori dei capoluoghi presentino criticità importanti perché trattano enormi quantità di reflui. E’ deprimente che il Presidente della Regione Abruzzo D’Alfonso punti sul progetto TOTO che prevede di usare i soldi dei cittadini per costruire grandi opere dannose ed inutili quando siamo letteralmente nella…fogna.
Abbiamo un’emergenza quotidiana da risolvere che impatta gravemente su una delle risorse più importanti della regione, il turismo. Le priorità si vedono dai bilanci non dagli annunci propagandistici e qui ci pare che ci si dedichi quasi esclusivamente ai nastri d’asfalto e non tanto per la manutenzione delle strade disastrate.
Alla depurazione per tutti gli impianti abruzzesi sono dedicati gli stessi investimenti che la regione ha voluto destinare ai 5 km della fondovalle Sangro, una strada extraurbana che costerà 190 milioni di euro, 36 milioni a chilometro, una cifra maggiore di quella necessaria per costruire le autostrade nei tratti più difficoltosi.
Noi non siamo contro il completamento della fondovalle, solo che si potevano spendere cifre assai minori scegliendo il tracciato sul versante sicuro. Strano a dirsi, hanno scelto consapevolmente quello franoso: i costi sono esplosi e i tempi allungati a dismisura. Una follia su cui speriamo si apra subito una riflessione.
Alla strada si possono destinare 60-70 milioni di euro, 100-140 miliardi delle vecchie lire, una cifra comunque enorme per questi tempi; il resto sia speso per potenziare i depuratori, risanare il territorio dalle discariche e manutenere le infrastrutture esistenti’, afferma in conclusione il Forum H2O.