Dopo mesi (anche se forse sarebbe meglio dire, anni) in cui cambiamenti effettivi non ci sono stati, giornalisti e tecnici dell’emittente Teleponte di Teramo hanno depositato questa mattina istanza di fallimento nei confronti della Fin Television, società editrice.
Sono infatti ormai cinque gli stipendi arretrati per i dipendenti che hanno deciso di fare un passo ufficiale nei confronti di una proprietà ormai da troppo tempo sorda e inadempiente.
Questa mattina in Provincia, alla presenza del Sindacato dei giornalisti (alle prese con esternazioni poco sindacali, “Eravamo disposti a metterci a tappetino”), dei sindaco Maurizio Brucchi, del presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, del presidente del Corecom Filippo Lucci e del Rettore Luciano D’Amico, giornalisti e tecnici hanno voluto rendere nota la loro decisione. In disparte, il consigliere regionale Paolo Gatti.
Da ieri Teleponte è “in nero”: la programmazione è interrotta, appare solo il logo ed è stato proclamato lo sciopero ad oltranza.