E’ quanto trapela dagli uffici di via Carducci, dove l’assessore al bilancio, Davide Calcedonio Di Giacinto, sta cercando disperatamente di far quadrare i conti, barcamenandosi tra tagli di spesa, minori trasferimenti da parte dello Stato, risparmi vari, pescando nei bilanci dei diversi settori e sforbiciando un po’ qua e un po’ là per far si che la complessa macchina dell’Ente possa andare avanti.
La situazione non è delle più rosee, anche se, nonostante l’Assessore Di Giacinto sembra piangere miseria, altri colleghi di Giunta non sembrano pensarla come lui.
E così in Provincia si continua ad assistere al “balletto” dei stagisti e tirocinanti, che ricevono un rimborso spese di 600 euro mensili, utilizzati a volte per sopperire carenze di organico, mentre si dispensano incarichi esterni senza tener conto delle potenzialità interne. Non è tutto. Sembra che alcuni dipendenti, anche a tempo determinato o in carico alla Teramo-Lavoro, vengano gratificati con indennità particolari mentre per altri non si riesce ancora a pagare le spettanze integrative dell’anno precedente.
E così, se da una parte si lancia un SOS al governo centrale per avere più fondi, dall’altro non sembra che si mettano in campo azioni concrete per un risparmio concreto. Tra l’altro l’Ente, pur essendo proprietario di immobili, alcuni affittati a negozi in pieno Corso San Giorgio, paga esso stesso l’affitto per alcune delle sue sedi, mentre edifici come l’ex caserma dei vigili del fuoco sono destinate a rimanere abbandonate per chissà quanti anni.
Fermo restando che la Provincia ha competenze ampie e gravose, anche in termini economici. come la gestione delle strade e delle scuole. Ma è anche vero che, come il buon padre di famiglia, che in tempi di magra rinuncia per primo al superfluo, forse la Giunta Catarra dovrebbe agire allo stesso modo, tagliando magari le spese di rappresentanza politica (auto blu, autisti, segreterie degli assessori, partecipazione e compartecipazione ad eventi, idrovolanti, ecc.). E puntando all’essenziale.