L’uomo, che in passato aveva prestato servizio all’ospedale di Giulianova, pubblicizzava la sua attività attraverso dei biglietti da visita, che faceva circolare tra i potenziali clienti, sui quali era ben stampigliata la sua qualifica: medico chirurgo esperto un cure omeopatiche. Tutta l’indagine è partita dopo alcune segnalazioni giunte ai finanzieri, che hanno poi verificato uno strano via vai di gente in coincidenza di un’abitazione privata, dove non erano presenti né targhe e né insegne di alcune genere, che in qualche modo potessero indicare la presenza di uno studio medico. In realtà, l’appartamento era stato trasformato a tutti gli effetti in un vero e proprio studio, dove l’infermiere (senza nessuna laurea in medicina e dunque senza abilitazioni di sorta), esercitava la professione medica. Nel corso blitz, la Guardia di Finanza ha sequestrato ricettari recanti la non veritiera qualifica di dottore, oltre ad una serie di farmaci costituiti da fiale, sciroppi, pomate e compresse. Sull’argomento la Suprema Corte ha stabilito che costituisce reato di esercizio abusivo della professione medica, la prescrizione di cure omeopatiche senza il possesso della prescritta abilitazione professionale, che si ottiene solo dopo il conseguimento della laurea e che la libera scelta dei pazienti è irrilevante rispetto al reato perché la cura di malattie con l’omeopatia non è diversa da quella della medicina tradizionale. Tutti i farmaci rinvenuti ed i ricettari sono stati sottoposti a sequestro ed il soggetto è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Teramo. Ulteriori indagini sono in corso anche sotto l’aspetto fiscale, per quantificare il volume di affari che ruotava attorno all’illecita attività.