Una questione di “campanilismo”? Non proprio. Il problema, infatti, starebbe tutto nei ritardi dei pagamenti da parte dei comuni autorizzati a scaricare creando problemi sia al gestore dell’impianto che agli enti proprietari. Potranno, dunque, continuare a smaltire solo i comuni appartenenti al consorzio.
Un anticipo che per Teramo si traduce, molto semplicemente, in due sole parole: emergenza rifiuti. Le criticità, infatti, difficilmente potranno essere risolte in “soli” cinque giorni, a meno che i Comuni non si affrettino a versare le quote dovute.