Alba Adriatica, prostitute rapinate e costrette e giochi erotici: pescarese finisce in carcere

prostituzioneAlba Adriatica. Fissava appuntamenti con prostitute che “lavoravano” nello stesso appartamento. Una volta in casa, le minacciava con una pistola, le costringeva a sottoporsi a giochi erotici, durante i quali era soprattutto spettatore e solo in parte protagonista attivo, peraltro in maniera marginale. Soddisfatte le sue voglie, prima di abbandonare l’osservatorio privilegiato, sempre sotto la minaccia di una pistola (ancora da stabilire se vera o giocattolo), rapinava le lucciole, degli incassi precedenti, e si allontanava.

Era una sorta perversione quella che animava le scorribande di un giovane pescarese, Josef Ricardo Pantalone, 36 anni, destinatario di un ordine di custodia cautelare per rapina aggravata e continuata e violenza sessuale. La misura restrittiva, questa mattina, è stata notificata all’uomo dei carabinieri del nucleo operativo di Alba Adriatica, che si sono occupati di ricostruire tutta la vicenda sulla base delle testimonianze delle vittime delle rapine. L’ordine di custodia cautelare (firmato dal gip del tribunale di Teramo, Giovanni De Renzis su richiesta del pm Laura Colica) è stato notificato direttamente in carcere, visto che il pescarese si trova dietro alle sbarre per una vicenda analoga, del quale si sarebbe reso protagonista nei mesi scorsi tra Pescara e Silvi (ai danni di prostitute cinesi). In effetti, anche i due episodi accertati dai carabinieri del nucleo operativo (richiesta di prestazioni sessuali particolari, sotto minaccia, e rapina), si sarebbero verificati in un appartamento a Villa Rosa (in ottobre) e in uno di Alba Adriatica (dicembre). Secondo quanto accertato durante l’inchiesta, Pantalone faceva visita a prostitute che ricevono in appartamento, ma una volta sul posto, estraeva una pistola, le minacciava a scambiarsi effusioni saffiche, per poi prendere parte ai giochi erotici, ma in maniera “soft”. Ovviamente non pagava per le prestazioni, ma rapinava le stesse donne dei soldi che avevano in casa. Naturalmente, le lucciole rapinate (di nazionalità romena) hanno raccontato tutto ai carabinieri e l’uomo è stato identificato sulla base delle accurate descrizioni fornite dalle stesse donne.

 

 

 

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