Gabriele, Massimo e Stefano. Tre storie diverse per dei più o meno quarantenni che, dopo un primo percorso di vita che li aveva visti ragazzi normali, alle prese con lo studio e le esperienze quotidiane di tutti i loro coetanei, hanno sentito forte una chiamata diversa, che li ha spinti a intraprendere un cammino di fede, fino a fare la scelta del sacerdozio. Così venerdì prossimo, nella Concattedrale di Atri alle 18, ci sarà la festa per il loro “sì” definitivo alla Chiesa, con la cerimonia di ordinazione sacerdotale presieduta da Mons. Michele Seccia, vescovo di Teramo-Atri.
Gabriele Marchigiani è di Pineto, ha 41 anni e, come tanti, dopo il liceo aveva iniziato gli studi universitari alla facoltà di Giurisprudenza, interrotti per entrare in seminario. La sua partecipazione al cammino neocatecumenale a Silvi e la conoscenza di fra Maurizio, amico e modello, gli hanno fatto vedere il bello della fede. Ma la vocazione arriva solo nel 2007 e l’anno successivo comincia la sua esperienza spirituale nel Convento di Santa Maria dei Lumi a Civitella, prima di entrare, nel 2009, in seminario.
Massimo Balloni, 44 anni di Controguerra, invece, era destinato ad una carriera artistica, da attore prima e da docente di storia dell’arte poi. Ma anche per lui nel 2007 arriva una chiamata e, a seguito di un’esperienza di un corso vocazionale al Servizio di Orientamento Giovanile di Santa Maria degli Angeli, capisce che la sua vita deve prendere un’altra piega. Così nel 2009 comincia il suo percorso nel seminario teatino fino alla ordinazione sacerdotale.
Per Stefano De Rubeis, 36enne di Silvi marina, infine, la vita sembrava instradata verso la formazione di una famiglia, con la sua laurea in ingegneria ambientale e il suo lavoro in uno studio di consulenza. Eppure l’esperienza fin da piccolo maturata con gli scout gli avevano messo un seme che sarebbe maturato solo molto tempo dopo. E, seppure il discernimento non sia stato facile, grazie alla pazienza e all’affetto del suo padre spirituale, “grazie all’ascolto dei vangeli della domenica sulle chiamate dei discepoli”, come racconta lui stesso, è cominciato un percorso che lo ha condotto a cambiare radicalmente vita, a lasciare tutto e ad entrare in seminario.
Tre storie diverse, tre percorsi diversi, tre chiamate diverse, per un’unica scelta di vita. Coraggiosa e radicale.