Giulianova, sequestrato edificio in costruzione vicino al Kursaal

giulianova_sequestro_cantiereGiulianova. Sequestrato su disposizione della magistratura il cantiere nelle vicinanze del Kursaal a Giulianova Lido. Questa mattina intorno alle 10:30 la guardia forestale, su disposizione del dip della Procura di Teramo, ha posto i sigilli al cantiere, bloccando di fatto i lavori. L’edificio in costruzione, conosciuto comunemente come palazzo Gavioli, era stato recentemente al centro di polemica politica.

Sia Il Cittadino Governate, tramite una interrogazione, che il centrodestra avevano ampiamente criticato i lavori in corso nel cantiere. Nel mese di ottobre, infatti, i lavori furono sospesi dall’autorità giudiziaria in seguito al ricorso dei cittadini del condominio Tritone, confinanti a nord. L’amministrazione comunale aveva risposto agli attacchi dell’opposizione attraverso una nota dell’ufficio tecnico che negava qualsiasi violazione delle norme tecniche di attuazione mentre il sindaco aveva precisato che “la concessione che ha permesso di edificare la palazzina a fianco del Kursaal è stata rilasciata nel 2008 in forza delle previsioni del PRG del 1994-1997, quello, per intenderci, varato proprio quando Arboretti era sindaco”. Nel frattempo, il coordinatore locale del Pdl, Paolo Vasanella, ha annunciato di presentare un’interrogazione. mastromauro

Il sindaco e l’assessore Ranalli: “Sarà la magistratura a fare chiarezza. Ribadiamo comunque che il Comune ha operato nel rispetto delle leggi”. Sul sequestro della palazzina in corso di costruzione da parte della ditta Gavioli, ubicata nei pressi del Kursaal, il sindaco Francesco Mastromauro ribadisce quanto già dichiarato il 13 ottobre 2010. “La costruzione della palazzina – ha dichiara il sindaco – si deve ad una concessione rilasciata nel 2008 in forza delle previsioni del Piano regolatore del 1994-1997, quello, per intenderci, varato proprio quando Arboretti era sindaco. Il 5 maggio del 2010 la ditta presentò una variante al progetto, che, dopo le valutazioni da parte del dirigente della 3^ Area, e il parere favorevole della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, ricevette l’11 novembre il relativo permesso. Insomma il Comune ha operato nel rispetto delle leggi. E questo è quello che ci preme sottolineare. Il resto è riservato alla Magistratura, che deve svolgere il suo lavoro”.
“Sulla questione – fa eco l’assessore all’Urbanistica Nadia Ranalli – c’è stato già un consiglio comunale, quello dell’8 novembre, in cui sono intervenuta in maniera molto analitica, ripercorrendo l’iter della vicenda ed evidenziando punto per punto ogni passaggio burocratico. Il risultato è uno solo: sono state rispettate le norme tecniche di attuazione e si è agito in conformità alle disposizioni. Se poi vi sono state difformità, queste non si possono certo imputare all’amministrazione. Ma evidentemente Il Cittadino Governante cerca furbescamente di attribuire responsabilità a chi non ne ha, con facili allusioni. E questa non è buona politica”.

 

 

 

 

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