Martinsicuro, spacciatore arrestato dopo inseguimento nel fango

quagliozzi1Martinsicuro. Si dà alla fuga, prima nel centro abitato, poi tra le campagne allagate, nel tentativo di seminare i carabinieri. Durante la corsa a gambe levate, prova a disfarsi di un involucro contenente eroina (lanciato all’interno del recinto di una villetta, dove stazionavano due grossi cani), per poi nascondersi all’interno di un canale di deflusso delle acque piovane.

È stato un inseguimento decisamente movimentato, per le vie del centro cittadino a Martinsicuro, quello che ha portato all’arresto di uno spacciatore di origini tunisine, Catib Zied di 29 anni,clandestino, già noto alle forze dell’ordine. Il giovane è stato bloccato, dopo un lungo inseguimento per le campagne allagate, dai carabinieri del nucleo operativo di Alba Adriatica, diretti dal luogotenente Gregorio Camisa e coordinati dal capitano Pompeo Quagliozzi. Il nordafricano, da qualche tempo si era allontanato da Martinsicuro (visto che dal 2010 sul suo conto gravava un decreto di espulsione del territorio italiano) e pare che si fosse trasferito in Francia. Negli ultimi giorni, però, era stato di nuovo avvistato in zona e i carabinieri, che sospettavano che avesse riallacciato, con i tossici della zona un canale preferenziale per lo spaccio di eroina, gli erano alle calcagna. Ieri, nel tardo pomeriggio, il tunisino ha capito di essere in trappola e alla vista dei militari ha provato a scappare a piedi, prima su via Roma (in una zona centrale), per poi proseguire per le campagne circostanti, in questi giorni allagate e dunque melmose. Durante la fuga, il giovane ha lanciato al di là del recinto di una villetta un piccolo involucro (nel quale erano conservati circa 20 grammi di eroina) e poi ha cercato di farla franca nascondendosi all’interno di un tubo un cemento di un canale di raccolta delle acque. I due gesti, però, si sono rivelati infruttuosi: il 29enne, dopo accurate ricerche è stato stanato e arrestato (deve rispondere del reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti), mentre l’involucro con l’eroina (che era la prova del reato) è stato recuperato da due militari, uno dei quali con cautela ha distratto i due cani (in casa non c’era nessuno), per consentire al collega di completare l’operazione.

 

 

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