Racconta una leggenda che nella notte di Natale di tanti e tanti anni fa una bambina, che viveva con i genitori in una casetta al limite del bosco, era seduta su una pietra fuori della sua casa e piangeva con tanti singhiozzi e tante lacrime. Una Fatina, che l’aveva sentita piangere, scese accanto alla bimba e le domandò perché piangesse.
Maddalena, questo era il nome della bambina, le disse che piangeva perché avrebbe voluto fare un regalo alla sua mamma che con lei era molto buona, ma erano poveri e non poteva comprare niente da regalare ed era ancora troppo piccola per poter fare qualche bella cosa da offrire. La Fatina allora, la prese per mano e la condusse appena dentro al bosco al di la del prato. Batté per terra con il suo bastone magico ed in quel punto nacque una piantina.
Era una piantina molto bella con le foglie di un bel verde brillante e uno stelo alto sul terreno. Dopo poco tempo dalla cima della piantina spuntò un fiore. I suoi petali erano bianchi con delicate sfumature rosate ed era un fiore molto, ma molto, speciale perché era fiorito nel pieno dell’inverno quando tutte le piante e tutti i fiori dormono sotto la neve in attesa della primavera e del sole.
Maddalena raccolse un mazzetto di quei bellissimi fiori e li portò alla sua mamma che apprezzò molto il dono e la ringraziò abbracciandola stretta stretta.
Quel fiore, da allora e fino ai giorni nostri, fiorì tutti gli inverni nel periodo natalizio e per questo motivo fu chiamato La Rosa di Natale.
Nella vita di tutti i giorni qualche volta, anche le storie più tristi possono avere un lieto fine, come nelle fiabe. Abbiamo scelto una fiaba per raccontarvi una storia vera, molto triste, ma che ci auguriamo possa avere uno sviluppo diverso e come nelle fiabe regalare un sorriso, e non solo, a chi ora vive momenti di difficoltà.
C’era una volta una bella famiglia, composta da una coppia di giovani sposi e da quattro figli, che guardavano alla vita con ottimismo e con grande fiducia. Poi qualcosa si spezza nell’armonia della famiglia, il papà perde il lavoro (e decide di andare via, garantendo il pagamento del mutuo) e la giovane mamma resta da sola ad accudire i quattro figli, tutti in giovane età. Crescere e allevare i figli senza nessuna entrata economica diventa una sorta di calvario quotidiano e la giovane mamma si trova in difficoltà. Qualcuno si prodiga per aiutare la donna: la Caritas, una volta al mese, fornisce beni di prima necessità, vista la situazione economica qualche sgravio economico arriva dal Comune (che però non ha soldi per sostenere la famiglia per le altre necessità quotidiane). La favola che vorremmo avesse un lieto fine, però, non vuole essere una richiesta di aiuto fine a se stessa, ma un appello, chiaro e forte, a chi ha la possibilità di offrire un futuro la giovane mamma, che possa in maniera dignitosa far crescere i propri figli senza le difficoltà attuali. La situazione è delicata e drammatica al tempo stesso, e urgono soluzioni efficaci ed immediate. Chiediamo un aiuto concreto: offrire alla giovane mamma la possibilità di avere un lavoro, anche part-time nelle ore mattutine (la donna, italiana, che vive a Martinsicuro, non guida e l’ideale sarebbe una piccola occupazione in zona) in modo da garantire un’entrata economica, anche se minima, in modo da poter regalare un sorriso, e non solo, ai propri figli. Ci piacerebbe, tra qualche settimana, trasformare una storia triste in un racconto a lieto fine, come nella fiabe, ma per far questo è necessario che le persone di buona volontà dimostrino l’amore che hanno nei confronti del prossimo. Ci piacerebbe che la Rosa di Natale, che nella fiaba fiorisce tutti gli anni, possa materializzarsi anche a Martinsicuro.