Pineto. “La sistemazione delle antenne o ripetitori per la telefonia mobile è diventata un obbligo in quanto si offre un servizio alla collettività, al pari della realizzazione di reti fognarie, impianti di illuminazione e una serie di altri sottoservizi. Quindi non possiamo opporci. Ma l’installazione dei ripetitori deve avvenire rispettando il nostro piano antenne”. Così il Sindaco di Pineto Luciano Monticelli che questa mattina ha incontrato gli abitanti della frazione di Scerne che hanno protestato per i lavori di installazione di un’antenna Umts per la telefonia mobile all’interno del perimetro del campo sportivo a circa 200 metri dalla scuola elementare. Secondo i residenti quell’antenna, i cui lavori sono portati avanti dagli operai della Vodafone, sarebbe troppo vicina all’edificio scolastico. Quindi gli abitanti sono preoccupati per la salute dei bimbi che frequentano quella scuola. Temono che possano essere esposti alle onde elettromagnetiche emesse dall’antenna.
Il primo cittadino pinetese li ha incontrati questa mattina nella sala giunta del Comune, alla presenza anche dell’ingegner Marcello D’Alberto, responsabile dell’ufficio tecnico che ha spiegato nei dettagli come stanno realmente le cose. L’attenna viene installata in un punto lontano dal nucleo abitato e comunque nel rispetto della normativa vigente a tutela della salute di tutti. I cittadini avrebbero preferito che quell’antenna venisse sistemata in una zona molto più distante.
“Abbiamo elaborato anche altre soluzioni”, ha aggiunto il primo cittadino, “ma la compagnia di telefonia mobile ha spiegato che un’antenna per funzionare al meglio deve chiudere un reticolato assieme ad altri ripetitori, definiti cellule. Se questo non accade, non si offre un servizio di qualità. Il sito ideale per la sistemazione dell’antenna tanto contestata è quello che è stato scelto”.
Va ricordato, comunque, che il Comune di Pineto aveva avviato qualche anno fa una battaglia legale contro la Vodafone per impedire che un’antenna venisse sistemata a ridosso della stazione ferroviaria di Scerne. Ovviamente la compagnia per la telefonia mobile si è opposta in ogni sede, sino a ricorrere al Tar. I giudici del Tribunale Amministrativo Regionale hanno dato ragione alla Vodafone, condannando inoltre il Comune al risarcimento di un danno pari a circa 180 mila euro. Soldi a cui la compagnia è disposta rinunciare purché venga fatta installare l’antenna.