Il fronte del no in Abruzzo è variegato perché le opere che sono finite nel mirino dei contestatori sono di diversa natura: gli impianti per l’estrazione di idrocarburi al largo della costa teatina e teramana, il parcheggio di Piazza Dante ed il teatro a Teramo, nuovi insediamenti immobiliari a Giulianova, la filovia a Pescara.
Alla tavola rotonda, moderata dal giornalista della Rai Abruzzo, Antimo Amore, hanno preso parte Ivano Calabrese, vice direttore Confindustria Chieti, Graziano Di Costanzo, direttore regionale Cna, Gianluigi Conese, amministrazione delegato dell’agenzia di Pubbliche Relazioni Sec Mediterranea di Bari, e Lorenzo Benedetti, assessore alla Variante di Valico del Comune di Castiglione dei Pepoli, in provincia di Bologna.
L’opposizione ai nuovi insediamenti petroliferi, hanno detto Calabrese e Di Costanzo, in rappresentanza delle categorie produttive favorevoli e contrarie all’ampliamento delle concessioni estrattive, nasce dal fatto che sin dalle prime battute le comunità locali non sono state ascoltate, innescando un processo di disinformazione e di paure da cui è difficile adesso tornare indietro. Confindustria, per contrastare in modo scientifico il fronte del no, sta organizzando incontri pubblici, e spiegando dati alla mano, che l’attività della filiera estrattiva dell’Emilia-Romagna o delle Marche, regioni ad alta vocazione turistica, è superiore di una volta e mezzo alla potenziale crescita del bacino estrattivo abruzzese. In Abruzzo, è stato poi ribadito, non si installerà alcuna raffineria di petrolio.
Benedetti, invece, ha illustrato l’esperienza della Variante di Valico, la nuova autostrada tra Bologna e Firenze, tra le poche opere pubbliche che si avviano a conclusione in Italia, anche grazie al coinvolgimento fin dai momenti della progettazione delle comunità locali.
Fin dalla prima fase di progettazione, Autostrade per l’Italia e le Regioni Emilia-Romagna e Toscana si sono preoccupate di coinvolgere le comunità locali, avviando forum, dibattiti, e promuovendo un Osservatorio on line, www.osservatoriovariantevalico.it, che ogni giorno analizza e fa il monitoraggio dei cantieri, sotto il profilo della qualità ambientale e della sicurezza dei cittadini e dei lavoratori.
Conese ha illustrato alcuni casi studio per spiegare in che modo, attivando processi di Pubbliche relazioni ed offrendo dati ed informazioni certi alle comunità locali, l’atteggiamento della popolazione, una volta ostile, poi cambia radicalmente.
Il presidente della Provincia Walter Catarra, intervenuto al dibattito che è seguito alla tavola rotonda, ha rimarcato la necessità che la politica non rimanga nel limbo delle incertezze quando si tratta di autorizzare o meno un’opera. L’incertezza alimenta i timori ed i sospetti, mentre le comunità locali vogliono amministratori che sappiano decidere.
La giornata di approfondimento ha preso il via alle 16, con la presentazione del volume “Il project financing per un nuovo sviluppo sostenibile del territorio”, che raccoglie gli atti del convegno sul project financing, promosso dal Gruppo Giovani Ance e dall’Unione dei Giovani Dottori Commercialisti di Teramo, che si è svolto lo scorso 13 maggio.
A presentare il volume sono stati Christian Corsi, docente di Strategia aziendale presso l’Università di Teramo e Serafino Pulcini, presidente Ance Teramo. Sono intervenuti anche Guido Abbondanza, e Christian Graziani, rispettivamente presidente del Gruppo Giovani Ance e presidente regionale Unione dei Giovani Dottori Commercialisti. Il volume, edito da Aracne Editrice, diventerà testo universitario, e sarà adottato proprio dalla cattedra di Strategia aziendale.