Vongolare di nuovo in mare dopo il periodo di fermo volontario deciso dal Cogevo, il Consorzio di Gestione delle Vongolare di Giulianova per consentire il ripopolamento dei fondali.
Tre giorni di pesca la settimana, quantitativo limitato a circa 3 quintali per ciascuna imbarcazione per tutelare le pregiate vongole del medio Adriatico e per consentirne il ripopolamento. Le imbarcazioni pescheranno per settori. Hanno iniziato a sud del porto di Giulianova, dai margini dell’Area Marina Protetta del Cerrano, risalendo verso nord.
L’attività delle vongolare andrà avanti sino a quando la categoria non deciderà per un nuovo fermo volontario o nel rispetto delle decisioni che verranno adottate dal Ministero competente a proposito del fermo biologico che dovrà essere adottato nel periodo estivo. Le vongolare ormai da qualche anno sono costrette ad una pesca a singhiozzo per preservare i fondali. Il Cogevo ha adottato un autoregolamento per disciplinare il prelievo della pregiata Venus Galina, evitando il depauperamento e facilitandone anche la riproduzione e il ripopolamento.
C’è però il problema dei fiumi che scaricano in mare sostante inquinanti che in alcuni casi hanno determinato anche la moria delle vongole o persino la presenza di salmonella nel prelibato frutto di mare, come è accaduto nei mesi scorsi nell’area di Pescara. Altro problema sollevato dalla categoria è legato al divieto assoluto di pesca all’interno dell’Amp del Cerrano.
Gli armatori confidano nell’azione dell’assessore all’agricoltura e alla pesca della Regione Abruzzo Dino Pepe il quale si è sempre schierato accanto ai lavoratori del mare. Chiesto l’indennizzo a vantaggio delle vongolare o l’istituzione di un corridoio di pesca all’interno del parco marino, disciplinando il prelievo delle vongole con attrezzi esclusivamente artigianali.