Teramo. Una conferenza stampa che somiglia sempre più ad una propaganda, finalizzata a “gettare fumo negli occhi” dell’opinione pubblica, per promuovere “un’immagine ormai desueta” di un Istituto musicale, il Braga, che sciorina dati entusiasmanti su iscritti e diplomati.
L’associazione musicale Nuove Armonie commenta così le dichiarazioni rilasciate ieri in conferenza stampa dai vertici del Liceo Musicale, il presidente Alberto Melarangelo in primis, che “sembra aver assorbito totalmente lo stile di Berlusconi, nel promuovere un’immagine oramai desueta come quella che purtroppo il Liceo Braga mostra da troppi anni”.
Il presidente dell’associazione culturale teramana, Enrico Melozzi, punta i riflettori sui numeri esposti ieri. “Sarebbe molto interessante” spiega Melozzi “sapere quanti dei 639 iscritti si trovano in età scolare (tra i 10 e i 18 anni), ossia nell’età in cui si inizia o si prosegue lo studio dello strumento. Interessante sapere anche quanti, invece, sono gli over 18, ossia quelli che si iscrivono per acquisire l’ennesimo diploma, laurea o specializzazione che il sistema del mondo del lavoro della musica obbliga ad avere, con la promessa di improbabili, indefinibili e incerti posti di lavoro. A nostro avviso un’altissima percentuale degli iscritti si avvicina al Braga non per formarsi sullo strumento, ma per collezionare l’ennesimo titolo: il Braga, dunque, alla stregua di un diplomificio”.
Melozzi, certo, si è da sempre dimostrato critico sui modi in cui l’istituto è stato gestito finora, ma ora più che mai è necessario che la politica abbia il coraggio di uscire da questa situazione di stallo: “in attesa della statizzazione, sventolata da 30 anni sotto il naso dei teramani ma mai arrivata, ci si dovrebbe preoccupare non solo di elargire contributi da capogiro ad Istituti pachidermici e malgestiti e salvare 27 posti di lavoro, ma dovrebbero cominciare a pensare qual è il destino di questi 639 iscritti. Se non si garantisce il posto agli insegnanti di un Istituto Musicale, quale futuro si prospetta per chi ripone le sue speranze, energie e risorse economiche nel mondo della formazione, nello studio della musica? La politica inizi a crearli i posti di lavoro: nel nostro territorio c’è lo spazio e la possibilità, ma fin quando si getta fumo negli occhi all’opinione pubblica con la salvezza del Braga, ben poche sono le speranze per i nostri figli”. Ma soprattutto, si chiede Melozzi, si vuole salvare il Braga o il suo Direttore? (Antonio Castagna, ndr).
Tornando all’analisi delle cifre, Nuove Armonie si sofferma poi su un altro dato: come ha dichiarato lo stesso Direttore del Braga i 639 iscritti sono seguiti, istruiti e formati da 27 insegnanti. “Se la matematica non è un’opinione” spiega Melozzi “ogni insegnante, mediamente, ha 23 allievi e visto che un insegnante lavora 12 ore settimanali, ogni allievo ha solo 31 minuti settimanali di lezione per due e più materie. Non sono poche per parlare di qualità ed eccellenza espresse con una punta di inconsapevolezza ormai cronica? Confrontando il servizio con i costi vediamo una discrepanza paurosa anche paragonandoli alle più costose scuole private della provincia. Non riusciamo a capire da dove Castagna e Melarangelo attingano tanto ottimismo di stampo berlusconiano. La qualità e l’eccellenza espresse e sventolate non sono un po’ esagerate vista la scarsità di insegnanti? Non è di certo aumentando le iscrizioni che si aumenta la qualità! È migliorando l’offerta che la qualità può innalzarsi. Come sempre, i numeri del Braga sono strani! Sembra che lì dentro il tempo si sia fermato e che la logica che muove la natura e la vita di tutti i giorni per ogni essere umano sulla nostra terra, magicamente, dentro quell’Istituto, scompare”.