Cerimonia ufficiale questa mattina a Teramo in occasione della festa del 25 aprile, per il sindaco Maurizio Brucchi e le principali autorità civili che hanno ricordato il valore della Resistenza e i sentimenti che l’hanno ispirata grazie ai quali è stato possibile settantuno anni fa di arrivare alla liberazione della patria.
“Una nuova Resistenza”, ha detto nel suo discorso Brucchi, “ecco a cosa ci chiama la ricorrenza che oggi celebriamo; una nuova Liberazione, per uomini, condizioni, realtà individuali e collettive che corrono il pericolo della sopraffazione e dell’abbandono”.
E ha ricordato le “resistenze” di oggi come quello dell’istituto della famiglia “contro il quale è in atto un tentativo di svuotamento ad opera di una mentalità che in nome di un edonismo e di una presunta libertà, si fa onnivora, e fa scempio di valori sentimenti e radici”, delle donne “che intendono difendere il diritto alla maternità, alla procreazione assistita con concretezza e conforto, difendono il diritto alla maternità” così come dei bambini “che quella medesima mentalità vuole sempre più spesso superflui, dannosi, ingombranti e perciò da eliminare prima che nascano”.
Ma anche dei popoli che fuggono dalla guerra, di chi si impegna nel sociale, di chi fronteggia l’angoscia della povertà o del disagio, dei disabili e degli anziani.
“Settantuno anni fa”, conclude Brucchi, “erano uniti cattolici socialisti laici, azionisti, atei, dalla comune volontà di rispondere con efficacia e con coraggio, ad una resistenza che ponesse nella sua essenza più autentica le ragioni della promozione dell’uomo. Da quell’insegnamento di cui ancora oggi abbiamo memoria e ripercorriamo le ragioni, bisogna trarre la forza e l’esempio”.