Tortoreto. Il commissario delegato per l’alluvione, Pierluigi Caputi, illustra ai comuni costieri, colpiti dall’alluvione nell’ottobre di tre anni fa, la bozza dello studio di fattibilità per il riassetto idraulico dei vari territori.
Venerdì scorso, nei locali dell’Arit di Tortoreto, il commissario delegato per l’alluvione, e lo staff di collaboratori, ha incontrato i sindaci e gli assessori ai lavori pubblici dei comuni di Tortoreto, Alba Adriatica e Martinsicuro, per presentare una bozza dello studio di fattibilità (elaborato dallo studio Galli di Padova) relativo agli interventi prioritari per garantire una sorta di sistemazione idraulica alla luce dei danni prodotti dall’alluvione. Per ciascuno dei tre territori costieri contigui, lo studio traccia una serie di priorità (come la realizzazione di nuove canalizzazioni delle acque meteoriche, l’adeguamento di quelle esistenti e di altri interventi accessori), che ora, compatibilmente con le risorse economiche a disposizione, dovranno essere affrontare con interventi mirati. Una parte dei fondi, naturalmente, saranno il frutto delle ordinanze che in passato hanno assegnato, nella contabilità speciale del commissario, dei finanziamenti statali e regionali, ma un contributo economico (sia per quanto concerne la progettazione che la realizzazione delle opere stesse) dovrà arrivare dalle stesse municipalità. La bozza illustrata dai professionisti, in linea di massima, potrà anche subire delle modifiche, anche se l’impianto complessivo è oramai tracciato. Analizzando nello specifico i vari interventi definiti prioritari, quelli che lo studio ipotizza a Tortoreto, riguardano la realizzazione di tre scolmatori (tecnicamente un by-pass idraulico per ridurre la portata di un canale con relativa vasca di deposito per sedimenti) e gli adeguamenti del fosso Sant’Egidio e del fosso Bocciodromo. Sul territorio di Alba Adriatica, la priorità è stata individuata nella realizzazione di uno scolmatore di un bacino collinare e la sistemazione di diversi fossi sia a monte che a valle. Anche a Martinsicuro e a Villa Rosa, i progettisti dello studio Galli hanno individuato delle cosiddette criticità, che possono essere “sanate” con interventi specifici su di una serie di importanti fossi, che necessitano di essere adeguati (Cavatone, Ottone, Baracca) o essere realizzati ex novo, per esempio in via dell’Industria.