In principio era il progetto di 131 km di pista ciclabile costiera, denominato “Bike to Coast”, la “pista ciclabile più lunga d’Europa” (il che non è vero, ne esistono di più lunghe, già realizzate).
Un progetto che dovrebbe lanciare il cicloturismo nella nostra Regione e favorire la mobilità ciclistica quotidiana; un progetto che, originariamente, doveva essere gestito e coordinato dalla tre Province costiere, Teramo, Pescara e Chieti, ma poi fu affidato ai Comuni, che hanno progettato e stanno realizzando i tratti di loro competenza. E qui, nella gestione comunale, che iniziano i problemi. Dalla mancanza di una “immagine” coordinata del percorso, alla allegra disapplicazione della normativa sulle piste ciclabili, con pericolose strettoie (come ad Alba Adriatica), raggi di curvatura inesistenti (come a Martinsicuro), utilizzo di cordoli e dissuasori di sosta pericolosi.
Oggi vogliamo porre l’attenzione sulle opere che sta realizzando il Comune di Tortoreto. Era stato annunciato un tappetino di asfalto colorato, con una gradazione di rosso mattone tendente al marroncino (come da prescrizioni della Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggisti dell’Abruzzo) e invece si sta realizzando una colorazione, analoga a quella di Alba Adriatica, di uno squillante colore rosso, anche peggiore, da un punto di vista pesaggistico, dell’azzurro albense. Non sono bastate le prescrizioni della Soprintendenza, il rosso avanza, come avanza la nessuna consapevolezza del valore anche estetico e paesaggistico dei percorsi ciclabili. Potremmo continuare per intere pagine, certi che, come sempre, non saremo ascoltati. Una sola domanda: ma la Regione non vigila su come sono utilizzati i suoi fondi?
Le riflessioni sono del Fiab Teramo e del Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano (CCiclAT)