Una struttura all’avanguardia, che racchiude una serie di impianti sportivi per la pratica di varie discipline. E’ il centro turistico integrato degli Acquaviva, un vero e proprio gioiellino, ad Atri, gestito dall’omonima società di cui Luigi De Lauretis finito nell’occhio del ciclone delle polemiche, ne è l’amministratore.
Una gestione non chiara e che starebbe penalizzando le associazioni sportive del territorio che si sono ritrovate a dover sostenere spese triple per usufruire delle strutture.
Tariffe considerate esagerate secondo il movimento cittadino “Atri non si tocca” che su questo argomento, piuttosto delicato, ha organizzato un dibattito pubblico interrogandosi su quale possa essere il futuro per lo sport atriano.
“Atri sta vivendo un periodo di forte incertezza per quanto riguarda la gestione del centro turistico integrato, quella che è la cittadella dello sport”, ha spiegato Giampiero Reitano, del movimento “Atri non si tocca”, “le società sportive vivono nell’incertezza e non riescono più a programmare le loro attività”.
Una situazione che secondo “Atri non si tocca” si è incancrenita soprattutto negli ultimi due anni. E’ stata chiamata in causa l’amministrazione comunale per risolvere la questione. “Avevamo già nel 2012 quando fu indetta la gara per la gestione del centro integrato”, conclude Reitano, “espresso delle perplessità. Non solo noi, ma anche altre forze politiche del territorio avevano posto dei dubbi. Ed oggi purtroppo la situazione è quella che è. Qualcosa ovviamente bisogna fare”.
Esiste un contenzioso, una causa civile aperta tra Comune e gestore del centro turistico integrato. Le proposte emerse nel corso dell’incontro, a cui per la verità hanno preso parte solo pochi rappresentanti delle associazioni sportive del territorio, sono chiare: revoca immediata della convenzione per inadempienze da parte del gestore, nuovo bando con un tariffario più vantaggioso per i gruppi sportivi che sul territorio svolgono anche un ruolo sociale assai importante.