Sant’Omero. Scarcerato dopo il tentativo di estorsione torna a minacciare il barista. Gli sfonda la vetrina con un martello. Per lui si aprono le porte del carcere mentre in casa i carabinieri gli trovano una serie di prodotti di provenienza furtiva.
I carabinieri della stazione di Sant’Egidio alla Vibrata (ieri sera, a Garrufo di Sant’Omero) hanno nuovamente arrestato Riccardo Santoro, 37 anni, di origini laziali (Anagni) accusato ora di minacce e danneggiamenti aggravati.
L’uomo, ieri sera, è tornato nuovamente al bar “Caffè Opera” di Garrufo. Lo stesso locale che lo aveva visto in qualche modo protagonista negativo, con un tentativo di estorsione ai danni del titolare. Il 37enne, a bordo di un Fiorino (poi risultato rubato) è arrivato sul posto, ha consumato una bibita, si è rifiutata di pagarla per poi iniziare a minacciare il titolare del locale, che lo ha allontanato. Santoro, però, non si è arreso. E’ tornato a casa, poco distante, ha preso un martello ed ha mandato in frantumi la vetrina del bar. Va detto che anche in mattinata, lo stesso aveva creato problemi nello stesso esercizio pubblico, gettando all’aria tavolini e sedie di plastica. A quel punto il titolare ha avvertito i carabinieri (sono intervenuti i militari della stazione di Sant’Egidio), che lo hanno bloccato e arrestato. A carico dell’uomo, però, sono scattate le denunce anche per furto aggravato (il furto del Fiorino), porto abusivo di coltello del genere proibito e ricettazione.
All’interno di una pertinenza della sua abitazione di Garrufo, infatti, i militari hanno rinvenuto tre ciclomotori (sono in corso accertamenti per risalire alla proprietà), sei biciclette, trapani elettrici, mole ed avvitatori, oltre a fari e led asportati da una rotatoria stradale a Nereto. Addosso aveva anche un coltello a serramanico del genere proibito. Il tutto è stato sottoposto a sequestro, in attesa di ulteriori accertamenti. Santoro è stato rinchiuso nel carcere di Castrogno.
