Alba Adriatica. Elio di Giandomenico è morto per asfissia, con ogni probabilità causata da un malore nel momento nel quale si è calato in acqua. E’ questa una delle risultanze emerse dall’autopsia, effettuata oggi, sul corpo del professore-bagnino di 46 anni, di Teramo, annegato giovedì sera nel tratto di mare antistante lo chalet La Primula, ad Alba Adriatica. L’autopsia, disposta dal magistrato, ed effettuata all’obitorio dell’ospedale di Giulianova dall’anatomopatologo Giuseppe Sciarra, ha stabilito due fattori incontrovertibili: la morte per asfissia e il fatto che sul corpo dell’insegnante, che per hobby in estate faceva il bagnino, non vi erano segni di lesioni (dove erano legati dei supporti in cemento degli ombrelloni), né sulle mani. Particolari, questi, che lasciano presagire che il 46enne non ha tentato di liberarsi dalle pesanti zavorre quando si è calato in acqua. In poche parole, l’immersione effettuata al calar del sole, con tuta da sub e i vari pesi legati alle caviglie, sarebbe risultata fatale da un possibile malore. L’insegnante, che da oltre 20anni, in estate faceva il bagnino allo stabilimento La Primula, era uscito a bordo di un pattino, nel tratto di mare antistante la stessa concessione attorno alle 20 per effettuare l’immersione, come era solito fare. Nessuno si era accorto di nulla e i soccorsi sono scattati solo qualche ora più tardi, quando il fratello (non vedendolo) è andato a cercarlo allo chalet, dove c’era ancora lo scooter e poi scorgendo il pattino ancorato al largo (dello stesso insegnante), sul quale c’erano le pinne e la sacca del bagnino. I riscontri dell’autopsia non chiariscono del tutto il mistero legato alla sua morte, anche se gli inquirenti restano convinti che l’ipotesi più credibile resta quella di un esperimento effettuato in apnea poi complicato da un improvviso malore. I funerali dell’insegnante-bagnino si svolgeranno lunedì 13 settembre, alle 15.30, a Teramo.
Alba Adriatica, si cerca sub disperso in mare