L’associazione era nata nel 2003 con il proposito di pungolare il privato ed il pubblico a far meglio, esercitando un controllo. “Questo, però, è stato interpretato come una presa di posizione” si legge nella nota “un essere parte politica di uno schieramento e a servizio dello stesso”. L’associazione, dunque, proprio per evitare condizionamenti, aveva deciso sin dal primo momento di non ricevere contributi pubblici o privati. Il bilancio di questi anni, quindi, è stato solo determinato dalla quote associative. La decisione di scioglimento è maturata negli ultimi periodi ed ha tenuto conto di alcuni aspetti, prima tra tutte l’impossibilità di reggersi con le sole quote associative. Ma hanno influito anche le mutate condizioni oggettive e soggettive dei componenti, che per motivi vari non potevano assolvere alle necessità associative, ed infine, il mutato atteggiamento della stampa locale, unico strumento per far conoscere le proprie battaglie.