Il valore degli oggetti e dei reperti sequestrati (alcuni, come detto, risalenti all’epoca romana, altri che vanno dal XV° al XVIII° secolo), ammonta ad almeno 400 mila euro, e si tratta di beni artistici, non dichiarati, di notevole valore culturale. La scoperta è stata fatta dalle fiamme gialle, che nelle verifiche sono stati supportati dal personale della Sovraintendenza ai beni archeologici di Chieti, al culmine di un’indagine mirata. Gli oggetti, poi sequestrati e portati in un luogo sicuro, soprattutto per quanto concerne la loro conservazione, sono stati rinvenuti all’interno di un giardino privato, praticamente abbandonati. Tra i vari reperti sequestrati, figura un fregio “dorico” di epoca romana tra i quali sono ancora evidenti i tratti caratteristici del periodo, due epigrafi della medesima epoca e un “tegolone” che faceva parte di una costruzione romana. Inoltre, sempre nello stesso giardino, erano depositati vari elementi architettonici: rocchi e basi di colonna, gronda e frammenti che con ogni probabilità derivano da costruzioni del periodo compreso tra il XV° e il XVIII° secolo. Nei guai è finito il proprietario del giardino in questione, che è stato denunciato con l’accusa di Impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato”, in palese violazione del D.Lgs nr. 42/2004.