Atri, nuovo presidente orfanotrofio femminile. Ed è subito polemica

atri_comuneAtri. Domenico Capuani è il nuovo presidente della Ipab orfanotrofio femminile “Ricciconti” di Atri.

La sua elezione è avvenuta al termine della prima riunione composta dal rinnovato consiglio di amministrazione, eletto da Regione Abruzzo, Provincia di Teramo e Comune di Atri per il quadriennio 2010-2014.

Capuani ha sottolineato la necessità di porre mano ad alcuni “importanti problemi ereditati dalla precedente gestione”. Dichiarazione che ha suscitato le ire di Roberto Prosperi, ex presidente dell’Ipab. “Sono costretto a rompere il dovuto silenzio (buona regola di civiltà e cortesia per chi lascia un incarico pubblico) che avevo imposto a me stesso e alle persone che mi stimano” fa sapere in merito Prosperi, “bloccando anche una raccolta di firme tesa a invitare il sindaco di Atri alla mia riconferma, nonché le pur timide manifestazioni di protesta per la mia sostituzione”.

L’ex presidente chiede, infatti, spiegazioni a quella che definisce una “frase sibillina, davvero poco cortese, supponente e gratuitamente offendiva”. Più in particolare, Prosperi intende venire a conoscenza dei problemi a cui Capuani si riferisce, oltre a voler “sapere se il pensiero del presidente sia condiviso o meno dagli altri membri dell’amministrazione (personalmente propendo per la seconda ipotesi). Nell’attesa, evidenzio che l’ente per quattro anni è stato amministrato con competenza, coraggio, onestà, indipendenza e tenendo fermi tre paletti: legalità, volontà del benefattore, reversibilità delle scelte. Abbiamo così consegnato al sig. Capuani un ente in cui il problema gestionale più importante (e forse per lui insormontabile) è quello di riuscire a continuare la nostra opera”.

Prosperi, insomma, non accetta frasi di alcun genere, ricordando di aver introdotto ad Atri il modello della welfare community, di aver realizzato una vera e proprio “comunità locale del benessere” con l’ideazione, progettazione e attuazione di Rurabilandia, la prima fattoria sociale d’Abruzzo, nonché del Centro Integrato di Servizi per la Famiglia, primo esperimento in Abruzzo di applicazione concreta del principio costituzionale di sussidiarietà verticale e orizzontale. “Ecco, dunque, quali sono “gli importanti problemi” ereditati dal sig. Capuani” contesta l’ex presidente. “Un patrimonio immobiliare e di ideali democratici proveniente dal benefattore che gli atriani, per oltre sessanta anni, hanno saputo conservare e difendere, oltre che un patrimonio, di idee, di azioni, di progetti e, soprattutto, di sentimenti che egli dimostra sin dalle sue prime parole di non saper interpretare. Il comunicato stampa diramato dal nuovo CdA dell’ente si conclude sempre con le parole del presidente Capuani: “Ci attende un periodo ricco di sfide, tra queste … la riforma del sistema abruzzese delle Ipab con la loro trasformazione in aziende di servizi alla persona”. Evidentemente, al nuovo presidente non hanno detto che, mentre egli operava le sue scortesi insinuazioni, la commissione legislativa regionale ha licenziato il testo di riforma delle Ipab e che la maggioranza regionale ha annunciato l’approvazione della legge per la fine dell’estate. Forse non gli hanno spiegato che “gli importanti problemi ereditati dalla passata gestione” non potrà risolverli certo lui, in quanto a settembre, per legge, il presidente, al pari di tutti i membri del CdA, decadranno, l’ente verrà commissariato e, quindi, le sfide di cui parla le ha già perse in partenza”.


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