Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata dal Consorzio di Gestione Vongole (CoGeVo). Richiesta esplicitata nell’ambito del ricorso presentato al TAR avverso il decreto istitutivo dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano. Soddisfazione in merito è stata espressa da Benigno D’Orazio, Presidente del Consorzio di Gestione dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano. Il Consorzio appositamente creato per la gestione dell’AMP tra Regione Abruzzo, Provincia di Teramo e Comuni di Pineto e Silvi, si era immediatamente costituito in giudizio insieme al Ministero dell’Ambiente, per difendere una scelta di tutela e valorizzazione di quest’area della costa adriatica, operata congiuntamente da tutte le amministrazioni locali, regionali e nazionali in una direzione di sviluppo delle attività turistiche ed economiche più sostenibile. “La difesa del principio di autodeterminazione delle formule di sviluppo da parte delle comunità locali effettuate nell’interesse della collettività non può, infatti, – ha dichiarato D’Orazio – essere messa in discussione dall’interesse economico, pur sacrosanto, di singoli settori produttivi. Si spera ora, quindi, di poter tornare a discutere serenamente, come si è sempre fatto, con la categoria dei vongolari, come anche con altri operatori economici, su tutte le opportunità che l’Area Marina Protetta offre e non solo sui vincoli comunque necessari”.
Nella giornata di oggi, però, la Giunta Provinciale ha portato all’approvazione una delibera di indirizzi nella quale si dice favorevole ad una modifica della zonizzazione della riserva, in modo da permettere la pesca delle vongole, forte di un parere favorevole rilasciato dall’Istituto Zooprofilattico su richiesta del COGEVO stesso.