La libertà di stampa, la libertà di raccontare i fatti, la libertà di azione degli stessi investigatori sono a rischio, minate dalla cosiddetta “legge-bavaglio” voluta dal Guardasigilli Angelino Alfano per punire una magistratura troppo solerte, per zittire gli organi di informazione impegnati nel raccontare ai cittadini il malcostume di una certa classe politica.
La “legge-bavaglio” altri non sarebbe che un “legittimo” impedimento di ogni forma di espressione, legando inoltre le azioni delle forze dell’ordine e della magistratura. La limitazione nelle intercettazioni telefoniche rappresenterebbe una sconfitta dolorosissima per una società civile impegnata nella lotta contro la criminalità organizzata. Ci si appella alla tutela della privacy! Ma esiste anche una privacy del malaffare che andrebbe scardinata, abbattuta, sradicata. Ed invece…
Proprio le intercettazioni hanno permesso alle nostre forze dell’ordine di scoprire traffici di droga, di incastrare soggetti pericolosi. Probabilmente alcuni organi d’informazione ne hanno fatto un uso distorto, pubblicando fatti di vita privata che nulla avevano a che vedere con l’inchiesta. Ma non per questo il Governo può permettersi di censurare o limitare il lavoro dei giornalisti, penalizzando oltretutto l’attività investigativa di chi ha il compito di sorvegliare sul nostro Paese, dove il malcostume di una certa classe politica è dilagante. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana ha indetto quindi lo sciopero che ha coinvolto non solo noi giornalisti, ma anche forze politiche d’opposizione, semplici cittadini. La “legge-bavaglio” prevede pene severissimi per gli editori e per i giornalisti. Per gli editori multe salatissime, sino a 500 mila euro, mentre per i giornalisti persino il carcere! E questa sarebbe una società democratica? Ricorda molto il ventennio fascista quando i giornali venivano controllati dal potere politico di quel periodo. Oppure il regime dittatoriale comunista tuttora esistente in alcuni Paesi. Una vergogna!
La redazione di Cityrumors per 24 ore non aggiornerà il sito, rispettando quella forma di resistenza e di disobbedienza civili proclamate dalla nostra Federazione, affinché mai nessuno possa permettersi di imbavagliarci. Si prenda esempio dall’America dove la stampa è il cane da guardia della politica, mentre in Italia si sta sempre più cercando di creare una stampa più simile ad un cane da passaggio per i nostri politici.
Lino Nazionale