Pineto. L’idea lanciata dall’assessore regionale al turismo Mauro Di Dalmazio di istituire un tavolo permanente istituzionale e tecnico che affronti il problema dell’erosione piace al vice sindaco di Pineto Cleto Pallini.
L’amministratore pinetese si è detto subito favorevole all’iniziativa lanciata da Di Dalmazio che ha intenzione in questa sua proposta di coinvolgere il Governatore Gianni Chiodi e il suo collega ai lavori pubblici Angelo Di Paolo. “La proposta è valida”, sottolinea il vice sindaco Pallini, “in quanto a questo tavolo tecnico parteciperebbero la Regione, le tre Province interessate e i Comuni costieri. Sono soddisfatto perché l’assessore Di Dalmazio ha in qualche modo ripreso una proposta che avevo lanciato nello scorso mese di febbraio in occasione del convegno “La Costa: patrimonio da salvare”, organizzato su iniziativa dell’Assessorato al Demanio del Comune di Silvi”.
In quell’occasione vennero coinvolti tutti i comuni della costa, proprio per cercare delle soluzioni condivise quanto più adeguate alla risoluzione del problema erosione che sta attanagliando la fascia costiera abruzzese, in modo particolare quella teramana.
“Finalmente l’Assessore Di Dalmazio sta mettendo in pratica”, prosegue il vice sindaco Cleto Pallini, “anche se con ritardo, e dopo l’ennesima mareggiata, ciò che era già stato detto in quel convegno. Spero che dia seguito veramente e immediatamente a tale iniziativa. Noi siamo in attesa di essere convocati a questo tavolo”.
Il vice sindaco di Pineto, intanto, a breve farà esprimere il Consiglio Comunale sugli interventi di protezione rigida sulla costa pinetese considerandoli necessari e ribadendo di non poter più ricorrere a soluzioni tampone.
“Non possiamo più spendere soldi senza ottenere risultati”, conclude, “Più attendiamo, più la spesa aumenta. Solo a Pineto fin’ora sono già stati spesi 7 milioni di euro. Ritengo che l’assessore Di Dalmazio, se vuole, con l’istituzione di questo tavolo permanente ha la forza giusta per presentarsi agli enti sovra regionali (Stato e Europa) per far integrare i fondi FAS già esistenti ma non sufficienti per completare le opere rigide a mare sull’intera costa abruzzese”.