A sostenerlo sono i consiglieri regionali del Pd Giuseppe Di Luca e Claudio Ruffini.
“L’ennesima doccia fredda su Chiodi e company” dicono “che in tutta fretta avevano approvato la legge nella seduta del Consiglio regionale del 20 aprile scorso. Come dice il famoso proverbio, la gatta furiosa fece i micetti ciechi” aggiunge Ruffini, che sottolinea la leggerezza e l’eccessiva fretta con cui era stato portato dalla maggioranza il progetto di legge sul funzionamento dell’Istituto teramano.
“Avevamo chiesto di prendere tempo per esaminare il testo in Commissione” dicono ancora “ma ci era stato risposto che i tempi erano stretti perchè c’era da recepire il Protocollo d’Intesa entro 3 mesi dell’intesa stessa”. Talmente stretti, che il testo è rimasto “blindato” e non vi è stata nessuna concertazione con gli Enti interessati e portatori d’interesse, motivando questo atteggiamento con la certezza che l’Intesa raggiunta con la Regione Molise garantiva il risultato di ricostituire il consiglio di amministrazione che mancava da ben 17 anni.
“Morale, la legge è stata impugnata dal Governo, la Regione Molise non ha ancora approvato il protocollo d’Intesa ed alla luce dell’impugnativa non lo approverà. E che cosa rimane della fretta con cui è stato approvato il provvedimento? Niente, o meglio l’ennesimo annuncio in pompa magna della Giunta Chiodi, con cui all’indomani dell’approvazione in aula aveva dichiarato l’istituto è uscito dalla precarietà ed oggi siamo nelle condizioni di avere il nuovo Cda dopo tanti anni“, aggiunge Di Luca.
Per questo, secondo il Pd, è importante riprendere il confronto e la discussione del progetto di legge, partendo “proprio dai motivi dell’impugnativa. Inoltre, è necessario che ci sia una concertazione vera con gli enti interessati e con la Regione Molise. Chiediamo di riaprire il Tavolo dell’Intesa che di fatto non c’è mai stato”.