Giulianova, un convegno contro il lavoro sommerso

fabio_ruffiniGiulianova. Si fa sempre più preoccupante, nella provincia di Teramo, la crescita degli abusivi nel settore dell’acconciatura e dell’estetica.

Un fenomeno che la Cna – settore Benessere e Sanità, vuole contrastare in ogni modo. E lo fa attivando un numero verde (800.589676) e promuovendo un convegno che si svolgerà lunedì 28 giugno, alle ore 17.30 nei locali del Sottobelvedere di piazza della Libertà a Giulianova Alta.

Non aiutare il lavoro sommerso: scegli di stare alla luce”, questo il titolo scleto, vedrà la partecipazione del sindaco Francesco Mastromauro, dell’assessore al Commercio Fabio Ruffini, del comandante della Compagnia della Guardia di Finanza di Giulianova, magg. Giuseppe Micelli, del comandante della Polizia Municipale, magg. Roberto Iustini, del direttore della Cna di Teramo Gloriano Lanciotti, della responsabile Cna Benessere e Sanità Elvira Di Giuseppe, e della responsabile del progetto Cna Gabriella Corona.  

“Giulianova” dice Mastromauro “è il primo Comune che ha aderito con entusiasmo al progetto della Cna. Io e l’assessore Fabio Ruffini abbiamo voluto questo importante momento di analisi e confronto, che segue il convegno avutosi lo scorso 3 maggio nella sala convegni della Cna di Teramo, perché il fenomeno nei settori dell’acconciatura e dell’estetica ha superato ormai i livelli di guardia, ed è perciò necessario non solo operare, come in effetti la CNA sta facendo, con una vasta campagna di sensibilizzazione, ma anche, ovviamente, porre in essere adeguate iniziative per arginarlo”.

“Chi decide di aprire un’attività in questo settore” aggiunge Lanciotti “ricorre a costi elevati sia per l’apertura di un negozio, sia per tenersi al passo con la formazione necessaria. Formazione che per le nostre imprese è una costante e che sempre più spesso vede collaborazioni anche con medici. Con il lavoro irregolare, invece, gli abusivi non pagano i tributi dovuti, non rispettano le norme igienico-sanitarie previste dalla legge a tutela del consumatore, ed è chiaro che se si riuscisse a ridurre la concorrenza sleale provocata dal fenomeno del lavoro nero, anche grazie alle segnalazioni degli operatori e dei cittadini, le imprese avrebbero maggiori possibilità di ridurre le tariffe e di assumere giovani e apprendisti”.

 

 

 

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