Teramo. Dall’Autorità d’Ambito teramana è in arrivo un’altra bordata nei confronti del mondo dei rifiuti della provincia. Dopo la lettera di qualche giorno fa inviata ai vari sindaci, nei prossimi giorni il presidente dell’AdA Rando Angelini invierà un’altra missiva, stavolta ai responsabili dei quattro consorzi provinciali.
Nella lettera si ricorda ai presidenti dei consorzi che l’AdA teramana, l’unica istituita in Abruzzo, è subentrata “nella titolarità dei contratti di affidamento delle gestioni dei rifiuti”. In sostanza, ricorda Angelini, l’Autorità è oggi l’unico interlocutore in materia di affidamenti delle attività per il ciclo dei rifiuti. Dunque tutti i contratti per la gestione, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti dovrebbero passare attraverso l’AdA, cosa che al momento sembra molto lontana dall’avvenire.
Angelini parla di possibili “vizi insanabili” cui gli atti dei vari consorzi potrebbero andare incontro, e paventa “eventuali provvedimenti” da parte dell’Autorità. Nelle prossime convocazioni del cda dell’AdA il presidente chiederà inoltre la predisposizione di uno Studio preliminare di Piano d’Ambito, vale a dire una bozza di programmazione su scala provinciale della gestione dei rifiuti. Nella missiva che invierà ai vari membri del consiglio di amministrazione, cioè il sindaco di Roseto Franco Di Bonaventura e quello di Atri Gabriele Astolfi, Angelini ribadisce la sua preoccupazione per le attuali gestioni, “avulse da un contesto di piano condiviso e ragionato”, che rischiano di “compromettere irreversibilmente la pianificazione dell’intero ciclo di gestione integrata dei rifiuti su base provinciale”, “anche per iniziativa di privati che in qualche maniera spingono per entrare in questo settore economico”.
Nei giorni scorsi il presidente dell’Autorità aveva inviato una lettera ai 47 sindaci del teramano nella quale ricordava che l’AdA era nell’interezza delle sue funzioni e che non si poteva disattendere alle norme di legge che vogliono l’Autorità come l’ente che dovrebbe sovrintendere a tutto il ciclo dei rifiuti provinciale.
Alessandro Consalvi