Pineto. Le dichiarazioni del nuovo CdA sui conti in rosso dell’Area Marina Protetta del Cerrano non sono piaciute all’ex presidente Benigno D’Orazio: “Il bilancio dell’area Marina Protetta, non è assolutamente in rosso, anzi. Grazie all’attività 2014 il bilancio attuale è più che soddisfacente, come recentemente sottolineato dalla stessa Assemblea dei soci AMP (28 Settembre). Dato straordinario se si considera il mancato versamento di quanto dovuto dagli stessi soci (Comuni di Pineto, Silvi e Regione Abruzzo)”
Secondo D’Orazio “la Cerrano Trade ha chiuso il bilancio al 30 Ottobre in attivo, (circa 10.000 euro); ad oggi si è in attesa del completamento di varie erogazioni. Tra queste, la più importante riguarda il progetto Bue Data per il quale sono in corso le adeguate verifiche in sede amministrativa e giurisdizionale. Purtroppo, a causa della ignoranza dei partecipanti alla conferenza, non è stato evidenziato come il progetto sia garantito sia in sede regionale che verso le banche da specifiche fidejussioni che il sottoscritto ha personalmente prestato: nessuna vicenda inerente il progetto può dunque riverberarsi negativamente né per la Cerrano Trade né, tantomeno, per l’Area Marina Protetta. In ogni caso, la Cerrano Trade non è stata oggetto di alcuna contestazione in sede amministrativa, mentre le altre società hanno già formulato le controdeduzioni nelle sedi competenti. Non l’ignoranza, ma la malignità dei partecipanti ha accuratamente evitato di far conoscere alla stampa che proprio grazie alle attività della Cerrano Trade (e dunque anche al progetto Blue data), recentemente il Ministero dell’Ambiente ha attribuito circa 80.000 euro all’Area Marina Protetta in virtù delle straordinarie performances 2014 che l’hanno collocata ai vertici nazionali assoluti. Questi fondi non ancora presenti in bilancio costituiscono un ‘tesoretto’ di cui l’AMP gode grazie all’opera ‘dell’uomo solo al comando’”.
L’ex presidente precisa d non “aspettarsi ringraziamenti, ma almeno un normale colloquio informativo, come da me chiesto e rifiutato dall’attuale presidente pro-tempore, che al contrario, si è lanciato in invettive contro il sottoscritto ‘reo’ di aver difeso in sede giudiziaria le proprie idee -propugnate da anni- sulla necessità di riformare lo statuto prima di nominare un nuovo CdA. Per quanto mi riguarda, un conto sono le (legittime) rivendicazioni, anche personali, altro è il bene dell’ente per il quale sono sempre disponibile e al quale credo di aver generalmente contribuito, come dimostrato proprio da quelle fideiussioni personali prestate”.
D’Orazio aggiunge che farà chiarezza, “nelle sedi opportune”, su altre “farneticanti” accuse e dichiara di essere “preoccupato di chi amministra l’ente con livore e rancore, perché certamente non è interessato al bene dello stesso ente: la disastrosa situazione delle casse pinetesi, frutto delle passate gestioni, è un biglietto da visita inequivocabile”.