Atri, giustizia per Natascia: presidio davanti al tribunale

_cronaca-genericoAtri. Diciotto mesi di condanna, sei dei quali dovranno essere scontati in una struttura sanitaria. E’ questa la pena inflitta a N.B, 36 anni, di San Giovanni Teatino, arrestata a novembre per stalking.

E’ stata accusata di stalking nei confronti di un uomo e ritenuta pericolosa tanto da disporne la detenzione in carcere. La ragazza soffre di Parkinson giovanile ed ha difficoltà nella deambulazione, assume dei farmaci che ne possono alterare l’umore e nonostante ciò in questi anni si è distinta nel volontariato sia localmente, con la Croce Rossa Italiana, che in Africa, andando lo scorso anno per un mese nella comunità keniota di Chaaria. La sua detenzione continua fino ad oggi e si è consumata nel carcere di Teramo, di Pisa e poi nuovamente a Teramo. I primi 23 giorni di detenzione sono trascorsi senza la possibilità di ricevere delle visite da parte dei suoi familiari e successivamente al trasferimento a Pisa, le è stato somministrato un farmaco per controllarne gli sbalzi d’umore che l’ha costretta all’immobilismo totale e solo la solidarietà e l’umanità delle compagne di cella le hanno permesso di garantirsi una condizione igienica adeguata. Trascorsi 106 giorni all’interno delle case circondariali i periti del Tribunale l’hanno dichiarata incompatibile al carcere a causa della malattia e le sono stati concessi i domiciliari all’interno di una residenza protetta per disabili intellettivi perché, oltre ad essere la seconda donna in Italia accusata di stalking viene, comunque, ritenuta ancora “pericolosa”. La giovane non ha accettato il patteggiamento che, sebbene potrebbe comportare la cessazione della detenzione e l’ottenimento di un pena più lieve, equivarrebbe all’assunzione della colpevolezza dei reati che gli vengono contestati.

 

 

 

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