Pineto. Il servizio della Guardia Medica Turistica è a rischio a Pineto e in quasi tutte le località costiere teramane. A lanciare l’allarme è stato il consigliere comunale Vincenzo Fiorà che al Comune di Pineto ha la delega alla Sanità. Questa mattina si è sentito con il vice sindaco del Comune di Silvi, il dottor Enrico Marini, in quanto la questione interessa anche il territorio silvarolo e sta allarmando le due amministrazioni comunali che hanno deciso una strategia comune per trovare al più presto una soluzione. “I tagli alla Sanità per abbattere la spese e ripianare il deficit vanno fatti scientemente”, ha sottolineato il consigliere Fiorà, “ed invece da parte dell’assessorato regionale alla Sanità e della Asl di Teramo sono stati operati dei tagli non tenendo affatto conto di servizi fondamentali, come appunto la Guardia Medica Turistica la cui presenza in territori costieri e che vivono di turismo estivo diventa essenziale per prestare il primo soccorso ai pazienti. Voglio ricordare che Pineto, ma anche Silvi, d’estate quintuplica la popolazione per la presenza di turisti. Ed è ovvio che il servizio sanitario in qualche modo ne risente”.
Domani mattina alle 10 il Sindaco Luciano Monticelli, il suo delegato alla Sanità Fiorà e il vice sindaco di Silvi Enrico Marini si incontreranno in Comune, a Pineto, per fare il punto della situazione e avanzare delle richieste specifiche agli organi competenti.
“Il servizio di Guardia Medica Turistica è sempre stato attivato dal 15 giugno sino al 15 settembre”, ha ricordato Fiorà, “comprendo quindi tutto il periodo estivo. Oggi abbiamo avuto conferma che il servizio di certo il 15 giugno non partirà. Forse c’è una speranza per coprire solo i mesi di luglio e agosto se la Asl metterà a disposizione un fondo di circa 10 mila euro. Tra le altre cose il servizio non sarebbe neanche attivo nell’arco delle 24 ore, ma solo dalle 8 del mattino alle 20. Voglio solo far riflettere chi di dovere su un aspetto: senza servizio di Guardia Medica Turistica l’utente è costretto a rivolgersi al pronto soccorso dell’ospedale più vicino, magari anche solo per misurare la pressione per un anziano. In questo caso si determinerebbe un collasso dell’attività al pronto soccorso. A che pro dunque non garantire la copertura finanziaria di un servizio così importante”.
Si sta pensando anche ad una forma di autofinanziamento dei due Comuni, coinvolgendo operatori turistici ed imprenditori locali, per garantire il servizio. Ma al momento non ci sono state risposte positive in tal senso.