La sagra della parrocchia di Garrufo sui teli “lavabili”: due pesi e due misure ?

Sant’Omero. Le necessità aguzzano l’ingegno e anche l’inventiva. Di fronte al rischio di non poter svolgere la sagra della parrocchia, in occasione della festa di San Francesco, don Andrea Di Bonaventura, reggente della parrocchia di San Vincenzo Ferreri di Garrufo di Sant’Omero, ha voluto attenersi a tutte quelle che sono le prescrizioni, a volte stringenti (per non dire paradossali, se paragonate a quello che realmente accade), della Asl per quanto riguarda l’organizzazione delle sagre.

 

 

Il salone dove vengono somministrate le pietanze non ha una superficie giudicata lavabile? Poco male. Il pavimento in cemento (prossimo ad essere interessato dei lavori di completamento della struttura parrocchiale) viene “coperto” da un telo in plastica, da cantiere, dove posizionare i tavoli e di riflesso i partecipanti alla sagra.

 

 

 

Il tutto si è svolto regolarmente (scrupolo e attenzione è stata usata anche per l’allestimento di cucine, bagni e locali dove conservare i cibi) e nella tre giorni della festa di San Francesco, nella parrocchia la sagra è andata in scena senza problemi di sorta. Un traguardo di non poco conto, viste quelle che erano le premesse e vista anche la finalità. Raccogliere fondi per pagare qualche rata del mutuo dei lavori di realizzazione della chiesa di Garrufo.

 

 

Di fronte ai rilievi in fase di presentazione della documentazione (don Andrea ha anche, in maniera autonoma, preparato tutti gli elaborati tecnici richiesti per le autorizzazioni sanitarie e non solo), alcuni ostacoli sono sorti. Costanza e pazienza del sacerdote nel perfezionare un obiettivo importante per la comunità parrocchiale e per tutta la frazione.

 

La sagra, così, si è svolta calpestando un telone di plastica (foto). Sopra una superficie lavabile, come richiesto. Restano sul tavolo alcune questioni irrisolte, il corso per il libretto sanitario previsto dalla Asl diversi giorni dopo l’organizzazione dell’evento eno-gastronomico. Ma questo è un altro discorso.

 

La riflessione, alla luce dell’episodio, però delle riflessioni le favorisce. Terreno sempre molto spinoso quello delle sagre eno-gastronomiche. Alcuni esempi aiutano a capire meglio. Storicamente le sagre non si tengono sopra superfici lavabili. Di solito tutto si svolge su strade, asfalto o sterrati in alcuni casi. A Garrufo, in parrocchia, il giovane parroco è andato oltre: telone di plastica (lavabile) sul massetto di un immobile. Il tutto per adeguarsi alle regole (non sempre omogenee nella loro applicazione), ed evitare rischi di sanzioni, che poi avrebbero vanificato l’obiettivo principe dell’iniziativa. Raccogliere fondi per il completamento della chiesa. Una linea andrebbe forse tirata per il futuro.

 

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