Provincia Teramo, società in house. Sindacati sul piede di guerra

provincia_teramo_logoTeramo. Si è tenuto oggi l’incontro tra parte trattante della Provincia di Teramo, i segretari provinciali della Funzione Pubblica di  CGIL, CISL e UIL e la RSU dell’Ente, per discutere sulla formazione della società “in house”. L’incontro, previsto per le 12.30, è stato anticipato da una assemblea del personale, alla quale hanno aprtecipato oltre 200 persone, tra dipendenti a tempo indeterminato e “precari”. Tutti i partecipanti, e le forze sindacali presenti, hanno ribadito la contrarietà alla costituzione di una società che presenta, nella sua costituzione, aspetti oscuri. Infatti la convenzione tra società ed ente prevede una serie di servizi di”supporto e assistenza tecnica” a tutti i settori della Provincia, dagli uffici del lavoro (dove sono concentrati la maggior parte dei precari) alla biblioteca, dall’edilizia alla pianificazione territoriale, passando da viabilità, progetti del sociale, gestione fondi comunitari, ecc., configurandosi come un doppione dell’attuale struttura, senza che si capisca quali saranno i rapporti tra dipendenti della società e dipendenti dell’Ente.
Tra l’altro, è stato sottolineato durante l’assemblea, in Provincia, oltre ai dipendenti a tempo indeterminato e a quelli a tempo determinato (i cosiddetti “precari”) con l’attuale Giunta si è creata una terza compagine di “dipendenti fantasma”: gli stagisti ed i tirocinanti, che l’amministrazione Catarra ha inserito all’interno dell’Ente in numero spropositato, prorogando convenzioni che vanno ben al di là dei quattro/sei mesi previsti dalle norme. La maggior parte di questi stagisti è collocato nelle segreterie degli assessori mentre altri sopperiscono alle carenze di personale all’interno dei settori.
“Queste figure iniziano a nutrire speranze di assunzione a tempo indeterminato – ha affermato un sindacalista in assemblea – e non è escluso che tale speranza sia soddisfatta dagli sbandierati concorsi della società in house”.
La successiva riunione con la delegazione trattante, formata dalla Segretaria Generale dell’Ente, Gianna Becci, e da due dirigenti provinciali, non ha prodotto sostanziali novità. La concertazione, chiesta dal sindacato, non è stata concessa e la proposta di costituzione della società andrà in consiglio provinciale il 20 maggio prossimo.
Resta ora da vedere quali azioni proporrà il sindacato, che nell’assemblea del personale ha evidenziato diverse irregolarità nei documenti per la costituzione della società, non da ultimo l’assenza di un parere legale dell’avvocatura dell’ente.
Di certo c’è che, dopo quasi un anno dall’insediamento, il nuovo corso della giunta Catarra, che aveva promesso una riorganizzazione della struttura dell’Ente, con diminuzione delle dirigenze e valorizzazione dei lavoratori, sa di vecchio; ed i dipendenti mostrano un’insofferenza a cui non si assisteva, in Provincia, da anni. Della questione, sicuramente, si parlerà ancora.

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