Don Luigi Ciotti a Roseto giovedì prossimo (ore 17 centro Piamarta) per parlare di tossicodipendenze.
L’iniziativa rientra all’interno della XVII edizione de “La cultura in cammino”, evento organizzato dalle associazioni Cerchi Concentrici Promotor e Amici Progetto Uomo 1, col patrocinio del Comune di Roseto e la collaborazione delle associazioni “Il Sentiero” di Atri e “Amici Progetto Uomo 2” di Sant’Egidio alla Vibrata.
Sono anni che a Roseto si affrontano i temi delicati come quelli legati al mondo delle tossicodipendenze ed ai bisogni dei più giovani che, troppo spesso, sembrano essere smarriti e spaesati rispetto al mondo che avanza.
“Sentire le dirette e vive testimonianze di chi, quotidianamente, combatte queste battaglie”, ha commentato l’assessore alle politiche sociali Alessandro Recchiuti in occasione della presentazione dell’evento, “è fondamentale, soprattutto per i più giovani che possono così trovarsi, faccia a faccia, con un mondo, quello della droga, da cui devono tenersi il più lontano possibile”.
L’incontro con Don Luigi Ciotti, figura carismatica e da sempre in prima linea nel combattere le mafie e le tossicodipendenze, va a chiudere un ciclo di appuntamenti che, lo scorso mese di aprile, ha visto a Roseto ospiti illustri come Ernesto Olivero, fondatore de “L’Arsenale della Pace” e Don Marco Pagniello, Direttore della Caritas Diocesana di Pescara. Queste iniziative sono frutto di un lavoro scrupoloso e sinergico da parte di una serie di associazioni che, da diversi anni, lavorano sul territorio rosetano e provinciale, sempre al fianco delle famiglie e dei
giovani in difficoltà.
“Siamo felicissimi di concludere la 17° edizione de “La cultura in cammino” con una grande persona che ha il dono di saper parlare al cuore della gente, e soprattutto dei giovani”, ha puntualizzato il professor William Di Marco della Cerchi Concentrici, “Anche per questo motivo abbiamo coinvolto i docenti e gli studenti del “Saffo” e del “Moretti”, perché è importante in una società come la nostra, in continuo mutamente, fornire nuovi “punti di riferimento” ai giovani oltre la famiglia e la scuola”.
Ruolo fondamentale hanno le famiglie, che un tempo erano un punto di riferimento importante, un baluardo per i giovani, oggi invece non riescono più a seguire come si deve i propri ragazzi.