Teramo, gattile di Colleparco: botta e risposta tra Comune e Asl

gatto_malatoTeramo. Non accenna a fermarsi la polemica sullo smantellamento del gattile di Colleparco. Adesso, il botta e risposta vede contrapporsi l’Amministrazione Comunale e la Asl di Teramo.

Quest’ultima, infatti, ha visto recapitarsi il conto delle spese da parte dell’Istituto Zooprofilattico, che ha preso in cura i gatti prelevati ad aprile.

Il servizio veterinario della Asl, però, non ha alcuna intenzione di saldare il conto, come ha dichiarato lo stesso direttore Vincenzo De Sanctis, che contesta tra l’altro i modi e i tempi dell’operazione di smantellamento.

E difendono anche l’operato di Gabriella Villanova, che fino ad allora si era presa cura degli animali. In maniera non proprio efficiente, secondo i veterinari dell’Istituto, contrariamente a quanto sostengono i colleghi della Asl, secondo i quali la situazione “non era poi così tragica”.

Subito è giunta la replica dal palazzo municipale. Il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi e l’assessore all’ambiente Rudy Di Stefano precisano, in una nota, che la Asl è stata sempre preventivamente avvertita di ogni iniziativa portata avanti, tanto che il 17 marzo 2010 al momento dello smantellamento parziale delle baracche era presente sul posto un veterinario della Asl di Teramo.

Il sindaco, poi, dichiara di aver telefonato personalmente a Vincenzo De Santis, dopo aver avuto diversi colloqui anche con Lino Antonini, responsabile della struttura semplice del servizio veterinario Asl, per comunicargli che l’Ente procedeva allo smantellamento della struttura.

Per il Comune, quella rimossa non era una colonia felina regolarmente riconosciuta al contrario di quanto dichiarato dalla Asl, ma una struttura non adeguata dove i gatti venivano rinchiusi in pochi metri quadrati.

“Siamo intervenuti in una situazione di emergenza e di grave criticità igenico-sanitaria. La Asl ed in particolare l’ufficio veterinario, dovrebbe invece rispondere sul perché la struttura era in quelle condizioni critiche. Per il Comune quella era e resta una struttura abusiva ed illegale. Per questo ci affidiamo al lavoro che stanno portando avanti gli organi inquirenti, che sulla vicenda hanno aperto un’inchiesta”.

 

 

 

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