Sant’Egidio. Aumento della Tarsu? Colpa del Partito Democratico. È la conclusione del gruppo Buongoverno di Sant’Egidio, che spiega i retroscena alla base dell’aumento della tassa sui rifiuti.
“Non ci saremmo dovuti adeguare alla legge di riferimento” sottolinea, infatti, in merito “se l’ex giunta di Stefania Ferri avesse gestito i conti del Comune di Sant’Egidio come il “buon padre di famiglia” che vigila sulla entrate e sulle spese evitando di lasciare “buchi” e debiti di ogni sorta”.
Stando a quanto riferito dal Buongoverno, l’ex giunta Ferri avrebbe dovuto assumere il provvedimento non potendo più coprire gli indebitamenti facendo ricorso ad avanzi di amministrazione per un totale di 323mila euro, cifra che, spiega il gruppo, “doveva essere utilizzata in servizi alla cittadinanza come soggiorni per anziani, attività culturali e opere di primaria importanza per la comunità”.
L’articolo 61 del decreto legislativo 507/1993 stabilisce, inoltre, che l’entità del gettito complessivo della tassa non può essere inferiore al 50% del costo di esercizio del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani interni ed equiparati.
Nel corso del precedente esercizio, la giunta Ferri non avrebbe rispettato questa disposizione ed ecco spiegato, per il Buongoverno, le difficoltà dell’attuale giunta Angelini.
L’adeguamento della tariffa per l’anno 2010 deriverebbe da una serie di fattori, quali il conferimento in discarica fuori provincia, cosa che non consentirebbe una programmazione della spesa. Questa, infatti, può anche variare in base agli aumenti richiesti dalle discariche durante il corso dell’anno. “Inoltre” aggiunge il Buongoverno, “per l’anno 2010 questa amministrazione deve fare a meno di 96mila euro, cifra detratta dai trasferimenti statali al Comune di Sant’Egidio grazie alla multa imposta dal Governo all’ex giunta Ferri per aver sforato il patto di stabilità per ben tre anni consecutivi. Invece di affiggere manifesti tendenziosi che creano allarmismo e tacciando il santegidiese come ignorante in quanto “abbindolato da false promesse”, la minoranza, composta dai consiglieri dell’ex giunta Ferri, avrebbe dovuto trovare soluzioni ad un problema provocato dalla loro stessa scelleratezza amministrativa”.