Teramo. E’ stato condannato a due anni e due mesi per usura l’ex presidente della Banca Piceno Truentina, Gino Gasparetti. L’uomo, nonché rappresentante legale, avrebbe applicato tassi di interesse a livello d’usura, anche senza la commissione di massimo scoperto.
Gasparetti, condannato per due capi d’accusa ed assolto per un terzo, dovrà pagare anche settemila euro di multa. Sono stati invece assolti Aldo Mattioli e Adriano Passaretti: il primo è l’attuale presidente e legale rappresentante, mentre il secondo era l’allora direttore della filiale di Torano, dove erano stati accesi i conti correnti oggetto della presunta usura ed è stato assolto. I giudici del tribunale di Teramo li hanno assolti per non aver commesso il fatto.
Il tutto era partito dalla denuncia di due imprenditori, soci di una cooperativa agricola, che sono stati di recente liquidati dalla banca ed usciti dunque dal processo in cui si erano costituiti parte civile.
A chiedere la condanna per tutti gli imputati era stato, in sede di requisitoria, il sostituto procuratore Stefano Giovagnoni. Per l’avvocato Orsini, legale delle parti civili, “si tratta della prima condanna in Italia, in sede penale, per usura bancaria”.
LA RISPOSTA DELLA BANCA. La Banca Picena Truentina, nel prendere atto dell’assoluzione con formula piena dell’attuale Presidente della Banca e dell’ex responsabile della Filiale di Torano Nuovo, esprime il proprio rammarico per l’inaspettata condanna in primo grado di Gino Gasparetti, Presidente della BCC sino al giugno 2011. La Banca ritiene necessario aspettare le motivazioni del Tribunale prima di poter esprimere una qualsiasi valutazione al riguardo, trattandosi di complesse questioni tecnico/giuridiche.In ogni caso, è certa del fatto che in sede di appello verrà chiarita la posizione del suo ex Presidente, non essendovi alcun dubbio sulla correttezza e buona fede sempre adoperate dalla banca nei rapporti con la propria clientela. È noto che la Picena Truentina è la Banca che da sempre è in prima linea a fianco delle Associazioni Antiusura locali, per supportare concretamente le situazioni di disagio sociale ed economico del territorio”.
(foto di repertorio)