Una parte del mercato coperto di Giulianova, che si trova in piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, verrà trasformata nella nuova sede per la compagnia dei carabinieri.
L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Mastromauro ha dato l’assenso a portare avanti l’iniziativa che era stata già prevista all’interno del programma elettorale presentato un anno fa circa.
Ora si è deciso di imprimere un’accelerazione, anche in virtù del fatto che la compagnia ha ricevuto tempo addietro lo sfratto dai locali di via XXIV Maggio. E per evitare che Giulianova possa perdere la sede dell’arma, il Comune ha dovuto avviare le pratiche che riguardano il mercato coperto per fare in modo che una parte del vecchio mercato coperto possa essere ristrutturata per ospitare la nuova caserma.
“Due anni fa ci siamo attivati individuando nell’edificio del mercato coperto”, ha spiegato il primo cittadino giuliese, “una porzione di manufatto che può accogliere la sede della compagnia dei carabinieri. Con il ministero, con il prefetto e con l’Arma stessa abbiamo già avviato una serie di colloqui”.
Si andrà dunque alla riqualificazione di una porzione del mercato coperto, che è quella rettangolare e che una volta ristrutturata consentirà di ospitare gli uffici della nuova caserma dell’Arma. Anche se negli ultimi tempi attorno al progetto sono nate delle polemiche da parte delle forze di opposizione.
“Le chiacchiere le facciamo fare agli altri”, ha detto Mastromauro, “noi ci stiamo muovendo nella giusta direzione. La Giulianova Patrimonio, a cui abbiamo ceduto l’edificio, che è di proprietà pubblica, avrà il compito di ristrutturarlo a seconda delle esigenze”.
800mila euro circa è la somma che la Giulianova Patrimonio dovrà investire per recuperare il manufatto. I costi verrebbero abbattuti grazie al contratto di locazione che il Ministero andrebbe a sottoscrivere col Comune. Nell’arco di qualche anno dunque l’investimento verrebbe ampiamente ripagato. Per quanto riguarda la parte circolare dell’edificio, il Comune sta pensando di recuperare i locali e metterli a disposizione di associazioni di volontariato e non solo.