Giulianova, problemi in vista dell’estate

Giulianova__Spiaggia_e_porto_aereaGiulianova. La stagione estiva è alle porte e le cittadine rivierasche si preparano ad accogliere i turisti. Ma Giulianova è pronta? Il ponte del primo maggio è stata l’occasione per accogliere i futuri villeggianti che, approfittando delle giornate di sole, hanno affollato i siti balneari.


Purtroppo a Giulianova i primi caldi hanno portato alla luce una serie di problemi, alcuni risolvibili in breve tempo, altri annosi, che certo non depongono a favore del turismo.
Si inizia da una spiaggia non pronta, con alcuni stabilimenti che, in barba alle norme del Piano Demaniale Marittimo Regionale e Comunale, hanno recintato l’intera concessione impedendo, di fatto l’accesso al mare. Per fortuna a Giulianova i casi sono isolati ma, in prossimità del porto, gli stabilimenti che hanno adottato il “recinto selvaggio” sono più di uno ed è impossibile arrivare alla spiaggia se non accedendo dalla banchina portuale.
La pista ciclabile sul tratto del lungomare centrale è sempre “provvisoria”, con il pericolo delle auto parcheggiate a ridosso ed un piano stradale allo stesso livello di quello carrabile, senza alcuna protezione per i ciclisti. Eppure la giunta Ruffini, al suo insediarsi, aveva presentato un progetto, condiviso in una assemblea pubblica, che avrebbe risolto il problema. Evidentemente l’opera aveva un costo troppo basso o era di troppa semplice attuazione.
Andando verso la città ci si imbatte con il desolante spettacolo del marciapiede, lato ovest, del lungomare monumentale. Opera nuova già ridotta ai minimi termini, con i lampioncini cadenti e rattoppati, la pavimentazione sbrecciata con erbette di campo ovunque, le famose “bitte” (anelli circolari in ferro che servivano per ormeggiare le navi da pesca) che hanno resistito per più di un centinaio d’anni, affogate in tombini chiusi da vetri e ormai marcescenti per l’umidità. Il marciapiede, che doveva essere il fiore all’occhiello del lungomare, complice anche l’uso di materiali non idonei e una realizzazione quanto mai approssimativa, è un vero pugno allo stomaco.
Altro aspetto è quello degli escrementi di cane che rallegrano, un po’ dappertutto, i marciapiedi giuliesi. L’amministrazione ha messo qualche cartello, esiste qualche sporadico distributore di palette e sacchetti ma, dove non può l’educazione, dovrebbe intervenire la polizia municipale. Quest’ultima è un po’ poco visibile. I vigili giuliesi, anche per lo scarso organico, hanno la straordinaria capacità di non essere dove servirebbero, cosa che li accomuna ai colleghi delle altre città. E siamo solo ai primi di maggio.
Rimanendo nella parte bassa della città ci si chiede cosa ci sia di misterioso nella dicitura “biciclette alla mano” che campeggia all’inizio delle isole pedonali istituite nei vari punti della città. I ciclisti, infatti, forse non avvezzi a considerare la segnaletica, ignorano l’avvertenza e sfrecciano tra i pedoni e i passeggini senza alcun controllo. Inoltre, nonostante Giulianova sia dotata di piste dedicate sul lungomare, spesso gli amanti delle due ruote preferiscono la strada o…… il marciapiede.
Rimanendo in tema di viabilità andrebbe capito con quale criterio vengono chiuse le strade cittadine per le manifestazioni. I problemi di traffico che si creano ogni volta fanno pensare che dietro non ci sia uno studio delle conseguenze. Va evidenziato che, nel sistemare i dissuasori di velocità sul lungomare, si erano classificate Viale Orsini e Via Trieste come arterie principali per i veicoli di soccorso. Ma se viale Orsini viene chiusa un’ambulanza è costretta, per imboccare il primo sottopasso utile, a sobbarcarsi dossi e scossoni
In conclusione questi sono alcuni dei piccoli problemi di una città piena di pregi, si faccia avanti chi ha il compito di risolverli.

Raffaele Di Marcello 


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