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Omicidio Teramo, spunta la prova del carrello

Teramo. Spunta un nuovo elemento di colpevolezza per Romano Bisceglia, il 57enne tossicodipendente teramano accusato di aver ucciso e fatto a pezzi Adele Mazza. Sembra, infatti, che alcuni testimoni abbiano riconosciuto dalle foto fatte circolare dai carabinieri il carrello utilizzato per il trasporto del cadavere: le quattro persone in questione avrebbero sostenuto che si tratta dello stesso carrello visto in precedenza nella cantina di Romano Bisceglia.

Nel frattempo, però, Barbara Castiglione, legale del presunto omicida, ha presentato richiesta di incidente probatorio per la comparazione del Dna. A Roma non sarà, pertanto, esaminato il campione di saliva che lo stesso Bisceglia si è fatto prelevare per la comparazione. I carabinieri stanno, intanto, aspettando di ricevere i risultati attesi per oggi e provenienti dal Ris di Roma, che la settimana scorsa ha prelevato diverso materiale dalla scarpata di via Franchi e dalla casa di Romano Bisceglia.

Mentre continua la caccia al complice del presunto assassino, una delle sorelle di Adele Mazza chiede, nel frattempo, rispetto per la morte della sorella. La donna ha reso noto la sua volontà questa mattina durante la trasmissione televisiva di Teleponte, “Prima di Tutto”.

Si tratta della stessa sorella che ha proceduto al riconoscimento dei resti di Adele Mazza sul luogo del ritrovamento del corpo. Per questo motivo, la donna ha spiegato anche la mancanza di fiori in via Franchi, mancanza che qualche voce in città avrebbe criticato.

“Stiamo soffrendo per la perdita di Adele” ha fatto sapere la sorella della vittima. “Nostra sorella è prima di tutto una persona e come tale va rispettata. Quel luogo per noi rappresenta soltanto dolore”.