E’ in sintesi questo il pensiero espresso dal sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro nell’assemblea dell’ente porto che si è riunita nel tardo pomeriggio di ieri per fare il punto della situazione dopo che alcuni soci hanno annunciato l’uscita di scena.
La Ruzzo Reti è tra gli enti che non potranno più dare un contributo e quindi non farà più parte del consorzio portuale. Stesso discorso per la Provincia di Teramo, mentre il primo cittadino giuliese ha smentito il presidente dell’Ente Porto Paolo Vasanella che tempo si era lamentato del fatto che anche il Comune di Giulianova aveva manifestato la volontà di farsi da parte.
“Circostanza falsa”, ha ribadito Mastromauro, “L’Ente Porto è Giulianova, il porto è a Giulianova, quindi come può il Comune pensare di farsi da parte? Vero è che abbiamo situazioni economiche di particolare difficoltà, ma non è affatto mia intenzione tirare fuori dall’Ente Porto il nostro Comune. Ecco il motivo per cui in occasione dell’ultima assemblea ho avanzato delle proposte alternative all’attuale modo di operare e che sono state accolte dall’assemblea”. Proposte che tengono conto dell’abbattimento dei costi.
L’Ente Porto ha un presidente e un direttore. Secondo Mastromauro basterebbe un’unica figura, visto che in fondo le mansioni sono poi le stesse. Inoltre, per avere un bilancio in attivo e quindi in grado di autofinanziare l’Ente senza dover ricorrere ai contributi dei soci, bisognerebbe potenziare l’apparato diportistico.
“Nel senso che liberando la banchina di riva dalle attività pescherecce che verrebbero trasferite in un molo più adeguato”, ha aggiunto il sindaco, “avremo modo di recuperare circa 40 posti barca per l’ormeggio dei natanti da diporto. In questo modo l’Ente Porto avrebbe un introito maggiore assicurato. Credo che questa strada vada perseguita”.
A settembre ci sarà una nuova assemblea dei soci. Sarà in quell’occasione che si inizieranno a gettare le basi per un nuovo modello di Ente Porto.