Campitelli è citato la prima volta il 27 aprile, a pochi giorni da Savona-Teramo (giocata il 2 maggio), quando Di Nicola invia un sms a una collaboratrice: «Dopo ti spiego….sono da Campitelli».
Il presidente, poi, torna in ballo in prossimità del match. Gli inquirenti sostengono, infatti, che prenda parte all’incontro tra dirigenze (con diesse Barghigiani dall’altra parte) prima della partita, in base ai colloqui registrati che fanno riferimento ad sua presenza. «Tu gli devi dire che non deve parlare di niente, gli devi dire al tuo capo..hai capito??» dice Di Nicola a Di Giuseppe. Che risponde: «Si si .. no va bene.. io mi sto… io chiederò a lui».
L’unico contatto tra Campitelli e Di Nicola avviene a fine gara, quando il presidente del Teramo parla, tramite il cellulare del suo diesse, con l’ex responsabile dell’area tecnica dell’Aquila. «Volevo farti i complimenti per questa storica promozione presidente». «Ti ringrazio di cuore ed eri l’unico che mi dicesti in tempi non sospetti vincerete voi». «Tu lo sai presidè… quanto ti voglio bene… a distanza di anni non dimentico». Seguono «ringraziamenti di cuore», a ripetizione.
Per gli inquirenti, il prezzo pattuito dalla combine sarebbe stato di 30mila euro. 10mila sarebbero stati consegnati al triplice fischio della partita e venti in quattro tranche successive. L’informativa, a questo proposito, si focalizza sull’incontro che avviene dieci giorni dopo Savona-Teramo. Di Nicola, Barghigiani e Di Giuseppe si vedono. Poi Di Nicola si allontana e, secondo gli inquirenti e in base all’esame delle celle telefoniche, va a casa di Campitelli per riscuotere.
I RISCHI. Non essendoci, stando agli atti, un presunto coinvolgimento diretto di Campitelli, l’avvocato Chiacchio potrebbe mettere a segno in tal senso un punto a favore dei biancorossi. Attenzione però alla responsabilità oggettiva e alla posizione di Di Giuseppe, sul quale l’informativa contiene varie intercettazioni con Di Nicola: anche se ritenuto non direttamente responsabile, il Teramo, stando all’articolo 7 del codice di giustizia sportiva, rischia, tra le altre cose, la retrocessione in serie D.
La palla è tutta nelle mani (o piedi) di Palazzi.