Rom, il tribunale confisca il tesoro del clan Di Rocco

carabinieriTeramo. Appartamenti, negozi, una società e due conti correnti: tutti beni e proprietà accumulati, secondo il tribunale, con attività illecite, vengono confiscate agli appartenenti di una stessa famiglia di etnia rom di Giulianova. Muta orientamento il tribunale di Teramo, che ha deciso di confiscare parte del patrimonio di proprietà della famiglia Di Rocco (valore stimato in circa 5milioni di euro).

Lo stesso collegio giudicante, infatti, lo scorso ottobre aveva rigettato la richiesta della procura di confiscare parte dello stesso patrimonio (sulla questione è pendente un ricorso in appello), restituendo parte dei beni sottoposti a sequestro preventivo. A distanza di cinque mesi dalla precedente ordinanza, però, i giudici hanno disposto la confisca di una porzione del patrimonio della famiglia rom. Ma non solo: per otto componenti dello stesso clan è stata anche accolta la richiesta di sorveglianza speciale avanzata dalla procura, inizialmente respinta. La confisca di una serie di beni (appartamenti, locali e terreni edificabili distribuiti tra Giulianova, Mosciano, Tortoreto e Martinsicuro e due conti correnti con meno di 20mila euro, e delle autovetture) trae giustificazione dal fatto che il patrimonio sarebbe stato accumulato con una serie di attività illecite, soprattutto con lo spaccio di sostanze stupefacenti. La misura speciale della sorveglianza nel comune di residenza, invece, è stata disposta visto che per i soggetti destinatari del provvedimento restrittivo, è stata riconosciuta la pericolosità sociale. La decisione del tribunale di Teramo rientra nell’indagine “Operazione Nomadi”, perfezionata nel gennaio del 2009 e che aveva portato al sequestro preventivo di una serie di proprietà immobiliari della famiglia Di Rocco, parte delle quali ora sono state confiscate.

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