Teramo. L’acqua è un bene pubblico, è “IL” bene primario assoluto, più importante del cibo stesso per il mantenimento di quella che definiamo “vita”. Non può essere privatizzata.
E’ netta la posizione di Maurizio Brucchi, sindaco di Teramo, che in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, dice no alle ipotesi di privatizzazione previste dal decreto Ronchi.
“Sono personalmente in disaccordo” afferma il primo cittadino. “Non è ai privati che può essere lasciata la gestione unica di un bene così importante e vitale, ma da uomo, da medico e da sindaco ritengo che debba essere la pubblica amministrazione a mantenerne titolarità e possesso, anche con una politica attenta di contenimento dei prezzi che non renda il consumo di un bene così prezioso un privilegio di pochi, nel rispetto della normativa europea relativamente alla gestione del servizio che in ogni caso non deve per forza essere affidato ai privati”.
Difendere l’acqua, secondo Brucchi, non significa solo opporsi alla sua privatizzazione, ma anche tutelare questa preziosa risorsa che, purtroppo, non è infinita e va difese da quelle azioni “umane” che potrebbero stravolgere la sua purezza e le sue caratteristiche fondamentali.
“Non sono un ambientalista nel senso politico del termine, lo sono nel senso umano, che sa quanta sete avrà il nostro futuro e intuisce, anche nel suo impegno pubblico, come sia determinante fare, da subito, tutto quello che potrà proteggere l’oro blu. Noi teramani viviamo ai piedi di una montagna straordinaria, che da sempre ci nutre con un’acqua cha ha caratteristiche eccezionali. Dobbiamo difenderla. Tutti. Senza mai dimenticare che, e lo dico senza retorica, 900 milioni di persone, in questo momento, vivono senza la certezza di poter avere accesso all’acqua. Pensiamoci tutti, oggi e sempre. Il Comune di Teramo farà la sua parte”.
Marina Serra