Giulianova. Scoppia il caso alla Giulianova Patrimonio, la società incaricata di alienare parte del patrimonio immobiliare di proprietà del Comune per fare cassa e pagare debiti. Questa mattina su un noto quotidiano è apparsa la notizia secondo cui, il bando per l’alienazione della scuola Acquaviva, in viale Orsini, sarebbe stato ritirato per un presunto errore in un allegato. In realtà l’articolista afferma con certezza ciò che sostiene e il titolo appare fin troppo chiaro: “Bloccata la vendita della scuola. Ritirato il bando d’asta perché c’è un errore in un allegato”.
Non si è fatta attendere la replica del presidente della Giulianova Patrimonio, l’architetto Filippo Di Giambattista che smentisce la notizia, sottolineandone “l’assoluta falsità”, e annuncia querela nei confronti dell’articolista e del quotidiano ipotizzando il reato di turbativa d’sta, aggiotaggio, diffamazione a mezzo stampa, che poi sarebbe il reato minore. “Nell’articolo si afferma che il bando d’asta per la vendita della ex scuola Acquaviva sarebbe stato revocato”, sbotta il presidente Di Giambattista, “cito testualmente, da “un vizio formale riscontrato su qualche allegato tecnico, da cui non emergerebbe il cambio di destinazione d’uso da edificio scolastico a zona di recupero residenziale e commerciale”. Nel ribadire come la notizia sia assolutamente falsa, il sottoscritto rileva l’assoluta gravità di tali, perentorie affermazioni, che concretano una turbativa alle procedure d’asta, tuttora in corso, determinando notevole danno anche all’immagine della Giulianova Patrimonio, dell’Amministrazione comunale come pure dei cittadini. Non giustificata né giustificabile, la falsità delle affermazioni contenute nell’articolo, che il sottoscritto spera non sia riconducibile a faziosità, verrà sottoposta al vaglio dell’Autorità giudiziaria“. Il presidente della società ha dato mandato ai propri legali di procedere sia penalmente sia civilmente.
“In ultimo non possono non sorprendermi”, conclude l’architetto di Giambattista, “di come l’informazione, che è un servizio pubblico essenziale, nel caso di specie si sia rivelata, in tutto e per tutto, “disinformazione”, non esimendo l’articolista, a mio modesto parere, da responsabilità anche sotto il profilo più squisitamente deontologico”.
Lino Nazionale