Saccheggiata l’oasi naturalistica della foce del fiume Tordino. Dopo il furto di alcune anatre della specie germano reale, la scorsa primavera, questa volta sono state rubate una ventina di uova di anatre selvatiche che erano in cova, oltre ad alcuni cuccioli di lepre. Sono stati portati via dalla tana, che qualcuno aveva individuato, probabilmente per essere allevati a mano.
Sull’episodio stanno ora indagando le guardie ambientaliste di Giulianova che in mattinata hanno ispezionato il tratto di foce del fiume che va dal ponte ferroviario sino allo sbocco in mare.
Per quanto riguarda le uova di anatre, sono state portate via dai nidi per essere poi fatte covare da una chioccia o da una incubatrice. Secondo le guardie ecologiche si tratta di un vero e proprio furto e non di un’azione di qualche predatore.
I predatori (donnole, cani, rapaci) avrebbero divorato le uova sul posto. E quindi ci sarebbero state delle evidenti tracce della loro azione. Per ciò che concerne le tane delle lepri con cuccioli, secondo una prima ricostruzione fatta dalle guardie che stanno indagando sugli episodi, sembra che siano state scoperte da qualche appassionato di caccia mentre stava camminando sugli argini del fiume, portando a spasso il proprio cane.
Bisogna però adesso scoprire chi materialmente ha tolto dalla tana i leprotti. Il responsabile rischia una forte sanzione amministrativa, oltre ad una denuncia penale. Intanto, gli ambientalisti sono tornati a chiedere la sistemazione di una sbarra sulla sponda rosetana del Tordino per impedire l’accesso sul lungofiume.
Il sindaco Enio Pavone aveva preso l’impegno di fare qualcosa per risolvere il problema, visto che l’inverno scorso ignoti avevano scaricato rifiuti ingombranti in questa zona avendo il libero accesso. Ma ad oggi chiunque può percorrere il lungofiume.