L’Aquila. Otto anni e un mese ciascuno per i due rom di 15 e 17 anni accusati dell’omicidio di Antonio De Meo, lo studente universitario di 23 anni di Castel di Lama, ucciso a pugni a Villa Rosa.
E’ questa la sentenza emessa nel primo pomeriggio di oggi del Giudice dell’udienza prelimninare del tribunale dei minori de L’Aquila. Respinta la richiesta di messa alla prova presentata dai difensori Luca Sarodi e Piergiuseppe Sgura, che hanno preannunciato ricorso. Davanti al giudice, per la celebrazione del rito abbreviato, sono comparsi E.G. di 15 anni di Alba Adriatica e M.S. di Falconara, che sono stati condannati per omicidio preterintenziale a 8 anni 1 mese di reclusione. Questa mattina davanti al tribunale dei minori c’erano i familiari di De Meo e quelli di Emanuele Fadani, l’imprenditore di Alba ucciso a pugni da tre rom tre mesi dopo De Meo. Antonio De Meo venne ammazzato tra il 9 e il 10 agosto a Villa Rosa. Era appena uscito dall’albergo in cui lavorava. La lite con i rom scoppiò per una bici e avvenne davanti ad un chioschetto di panini: il giovane colpito al volto cadde e morì. Quella sera c’era anche un terzo rom: un ragazzo rom minore di 14 anni che non è imputabile.