Il progetto Faro prevede due rami di sviluppo. Il primo riguarda un’attività di formazione e coinvolgimento attraverso l’organizzazione di workshop, seminari e gruppi di approfondimento tematici.
Il secondo, invece, tiene conto di visite guidate intese come opportunità per consentire l’acquisizione di conoscenze non altrimenti fruibili localmente, strumento per favorire un’attività di cooperazione locale in un quadro di governance territoriale e presupposto per l’attivazione di rapporti con altre realtà che rappresentano ad esempio casi di eccellenzasui diversi temi oggetti di studio.
“L’insieme delle azioni previste dal progetto Faro“, conclude Squeo, “mira a sviluppare e aggiornare conoscenze sui principali programmi comunitari e sugli strumenti utilizzabili e in particolar modo alla luce delle nuove leggi comunitarie. Non solo, visto che favorirebbe anche relazioni che si basano sulla costruzione di partenariati nazionali e internazionali. Infine si creerebbe anche un repertorio di “buona prassi” per favorire processi di scambio e di trasferimento di esperienze. Avremo quindi modo di elaborare piani di tutela del nostro mare, magari individuando sistemi di pesca meno impattanti sulla scorta delle esperienze di altri Paesi europei”.
Intanto, domenica prossima alle 11, su Rete 4, andrà in onda la punta di “Pianeta Mare” registrata tre settimane fa a Giulianova.
Lino Nazionale