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Progetto “Faro”, un’arma in più per la tutela del mare Adriatico

Giulianova. Nasce il progetto Faro, un’iniziativa dell’assessorato regionale per le politiche agricole, in collaborazione con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, che mira ad incentivare lo sviluppo di piani di tutela nel settore della pesca. L’idea piace anche a Walter Squeo (nella foto con Tessa Gelisio di “Pianeta Mare”), responsabile regionale della Federpesca, convinto che il progetto Faro possa rappresentare un bene per tutta la marineria abruzzese. “Sappiamo che il progetto in questione”, sostiene Squeo, “è un’azione di sistema volta a formare, sviluppare e consolidare la competitività di tutto il settore della pesca. Obiettivo è quello di favorire il trasferimento e lo sviluppo dei flussi di conoscenza, di innovazione e di produzione nell’ambito del settore, funzionale alle caratteristiche del contesto socio-economico abruzzese. Noi siamo assolutamente convinti che il progetto possa diventare lo strumento operativo per veicolare relazioni di susiness e culturali, nonhé azioni di integrazione e diversificazione capaci di generare ricadute interessanti e con profitto sull’intero sistema produttivo e dei servizi”.

Il progetto Faro prevede due rami di sviluppo. Il primo riguarda un’attività di formazione e coinvolgimento attraverso l’organizzazione di workshop, seminari e gruppi di approfondimento tematici.
Il secondo, invece, tiene conto di visite guidate intese come opportunità per consentire l’acquisizione di conoscenze non altrimenti fruibili localmente, strumento per favorire un’attività di cooperazione locale in un quadro di governance territoriale e presupposto per l’attivazione di rapporti con altre realtà che rappresentano ad esempio casi di eccellenzasui diversi temi oggetti di studio.

“L’insieme delle azioni previste dal progetto Faro“, conclude Squeo, “mira a sviluppare e aggiornare conoscenze sui principali programmi comunitari e sugli strumenti utilizzabili e in particolar modo alla luce delle nuove leggi comunitarie. Non solo, visto che favorirebbe anche relazioni che si basano sulla costruzione di partenariati nazionali e internazionali. Infine si creerebbe anche un repertorio di “buona prassi” per favorire processi di scambio e di trasferimento di esperienze. Avremo quindi modo di elaborare piani di tutela del nostro mare, magari individuando sistemi di pesca meno impattanti sulla scorta delle esperienze di altri Paesi europei”.
Intanto, domenica prossima alle 11, su Rete 4, andrà in onda la punta di “Pianeta Mare” registrata tre settimane fa a Giulianova.
Lino Nazionale